Referendum contro Buona Scuola fallisce. Puglisi (PD): su chiamata diretta e bonus merito le scuole hanno lavorato con serietà
“Dopo il fallimento di Civati, la Cassazione certifica che sulla ‘Buona scuola’ non sono sufficienti le firme per il referendum abrogativo, articolato in 4 quesiti dal Comitato promotore”. Lo dice la senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria nazionale del Pd.
“D’altronde è evidente – continua Puglisi – che pensare di abrogare una norma come quella sull’alternanza scuola-lavoro degli studenti o negare la possibilità di prendersi cura di un bene comune come la scuola con donazioni non incontra il favore della maggioranza degli italiani. Sulla chiamata diretta e sulla premialità aggiuntiva ai docenti, l’esperienza di questo anno ci dimostra che, dopo lo scetticismo iniziale, le scuole hanno lavorato con grande serietà per costruire criteri condivisi.
Evitando di perdere tempo in un perenne conflitto demagogico, adesso lavoriamo insieme per migliorare le croniche criticità che affliggono la scuola, sulla quale negli anni si sono affastellate norme contraddittorie che bloccano l’autonomia scolastica. L’attuazione delle deleghe contenute nella legge 107 e la riapertura del contratto, già annunciata dal governo, possono essere l’occasione del definitivo superamento delle incomprensioni e del rilancio della scuola pubblica”.