Pensione anticipata: le tre opzioni per l’Ape
Le modalità di accesso all’Ape sono 3, ecco quali.
Il governo promette un’ampia scelta di pensionamenti flessibili con l’introduzione dell’Ape, il prestito pensionistico che potrà essere erogato ai lavoratori cui mancano 3 anni e 7 mesi al raggiungimento dell’età anagrafica che permette l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Il prestito, erogato dalle banche dovrà essere rimborsato con microprelievi sulla pensione ventennali il cui importo comprenderà anche i relativi interessi (che per le situazioni maggiormente disagiate saranno particolarmente bassi).
L’Ape partirà in sperimentazione per 2 anni coinvolgendo tutte le generazioni che hanno fino a 3 anni e 7 mesi meno dell’età anagrafica necessaria all’accesso alla pensione di vecchiaia. Il prestito pensionistico potrà essere erogato sia a lavoratori del settore pubblico che di quello privato e potrà essere distinto in 3 diverse modalità di erogazione.
Nel primo caso troviamo l’Ape volontaria, destinata i lavoratori che decidono di anticipare, fino a 3 anni e 7 mesi, l’uscita dal mondo del lavoro. L’onere dell’operazione è a carico del lavoratore che per ogni anno di anticipo dovrà farsi carico di una penalizzazione del 5-6% (per arrivare anche al 20-25% di penalizzazione con l’anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi).
L’Ape concordata con il datore di lavoro può, invece, essere utilizzata dalle aziende per far fronte a periodi di crisi o di ristrutturazione ma in questo caso l’onere del rimborso è a carico dell’azienda.
L’ultimo canale di anticipo concesso con il prestito pensionistico è l’Ape social che è riservata ai lavoratori disoccupati che hanno fruito di tutti gli ammortizzatori sociali. In questo caso si tratta di persone con carichi familiari e bassi redditi e il carico dell’anticipo è sulle spalle dello Stato per chi avrà un assegno pensionistico inferiore a 1300/1400 euro al mese. Per chi avrà, invece, assegni superiori a tale soglia il prelievo sarà effettuato in base al reddito.
