Pedagogista a scuola, Blundo (M5S): interviene su tutti gli alunni e non sostituisce docente sostegno

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La senatrice Enza Blundo ritorna sulla sua proposta di inserire nelle scuole una nuova figura, ossia il pedagogista professionale, tramite un lungo post sul suo profilo FB.

La Blundo, rivolgendosi alle varie associazioni di insegnanti e alla collega Chimienti, evidenzia che la sua proposta nasce dall’esperienza di insegnante presso la scuola primaria, dove c’è necessità, sostiene la senatrice, di un supervisore pedagogico affinché coordini e supporti la progettazione delle metodologie degi insegnanti.

Il pedagogista, continua la Blundo, interviene su tutti gli allievi e non solo su chi ha DSA e non sostituisce la figura dell’insegnante di sostegno.

Queste le parole della Blundo:

“Avviso le Associazioni e la collega Silvia Chimienti (della commissione lavoro) che la mia proposta dell’inserimento nelle scuole del pedagogista professionale nasce dall’esperienza diretta di 14 anni di precariato e 16 anni di ruolo nella scuola primaria.

Ho constatato che c’e’ bisogno in tale ambito di un supervisore pedagogico che coordini e supporti la progettazione degli interventi metodologici dei docenti, dei quali è previsto nell’art. 4 anche l’aggiornamento- formazione.

Il pedagogista professionale fa interventi integrati sulla persona e non esclusivamente sui DSA, attraverso l’osservazione, il riconoscimento e l’indirizzamento, anche sulla base dell’applicazione di categorie sociologiche e grafologiche, senza ingerenze nell’area di intervento psicologico, né in quello di altre forme di disabilità specifica.

Pertanto con l’articolo 8 non si esautorano i posti degli insegnanti di sostegno, come erroneamente interpretato da qualcuno. Al contrario ne viene valorizzata la loro specificità nei campi di competenza.
In ogni caso la proposta è solo un testo base da definire insieme e l’incontro di oggi, da me voluto e organizzato, servirà proprio a questo confronto leale e democratico, pertanto torno a invitare i rappresentanti del tavolo delle associazioni degli insegnanti di sostegno a partecipare.

L’obiettivo di chi è impegnato nel mondo della scuola non deve essere la difesa a prescindere di posti di lavoro; la priorità deve essere costituita dal benessere degli studenti di ogni ordine e grado di scuola e facilitare il clima di apprendimento con l’intervento più adeguato rispetto alle specifiche difficoltà degli studenti.”

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