Organici, Giannini: trasformare posti fatto in diritto. Mef: operazione troppo costosa
La mobilità straordinaria per il corrente anno scolastico ha suscitato, com’è noto, diverse polemiche a causa dei numerosissimi trasferimenti dei docenti dall’Italia del Sud al Centro-Nord.
Sulla questione è più volte intervenuto il Miur affermando che la maggior parte delle cattedre si trovano nella parte centro-settentrionale dell’Italia e aprendo a possibili soluzioni che facciano aumentare il numero di posti anche al Sud, considerato che lo squilibrio non è dovuto soltanto alla consistenza della popolazione scolastica.
Tra le soluzioni individuate, ricordiamo quella prospettata dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, ossia la trasformazione dei posti dell’organico di fatto (i posti al 30/06) in posti dell’organico di diritto (o meglio dell’autonomia). Tale soluzione permetterebbe i trasferimenti e le immissioni in ruolo su quelle cattedre che attualmente sono considerate solo come adeguamento del citato organico di diritto alle situazioni di fatto, ma che puntualmente ogni anno vengono costituite e attribuite a supplenza.
La problematica è notevole soprattutto per i posti di sostegno, relativamente ai quali sono migliaia le cattedre che vengono assegnate annualmente in deroga.
Il numero di posti da stabilizzare nell’organico dell’autonomia ammonterebbe a circa 25.000 unità, di cui circa 7.000 su sostegno.
Il Ministro Giannini, apprendiamo da un articolo di ItaliaOggi del 4/10/2016, ha avanzato la proposta di trasformare i posti dell’organico di fatto in organico dell’autonomia, alla presidenza del Consiglio, ma il MEF sembra opporsi.
La motivazione del Ministero dell’Economia sta nel fatto che si metterebbe a regime una spesa fissa, che finora non è stata tale, sebbene (aggiungiamo noi) i supplenti vengono comunque retribuiti sino a giugno e poi percepiscono l’indennità di disoccupazione.
Diversa, inoltre, la valutazione del costo dell’operazione: per il Miur circa 200 milioni annui, per il Mef tra 700 e 800 milioni.
I fondi per la citata operazione, se il Mef dovesse convincersi, dovranno essere stanziati nell’ambito della prossima legge di Stabilità, per cui a breve sapremo che fine farà la proposta della titolare del Miur.