Il sostegno non è ancora entrato nelle rete
di Gianfranco Palmariggi – Si attende per la prossima settimana la stesura definitiva della circolare ministeriale riguardante la definizione degli organici per l’a.s. 2013/2014 di tutti gli ordini di scuola. E’ oramai scontato che l’organico di sostegno, indipendentemente dal previsto aumento del numero di alunni disabili certificati, dovrà essere lo stesso dell’a.s. precedente.
di Gianfranco Palmariggi – Si attende per la prossima settimana la stesura definitiva della circolare ministeriale riguardante la definizione degli organici per l’a.s. 2013/2014 di tutti gli ordini di scuola. E’ oramai scontato che l’organico di sostegno, indipendentemente dal previsto aumento del numero di alunni disabili certificati, dovrà essere lo stesso dell’a.s. precedente.
L’organico di diritto di sostegno, infatti, sarà di 63.348 posti, pari al numero di posti attivati in organico di diritto nell’anno scolastico 2010/2011.
Davanti a suddetta situazione il Capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione, già nella circolare n 25 del 29 marzo del 2012 , invitava i direttori degli Uffici Scolastici Regionali ad adoperasi come segue:
“Si richiama la particolare attenzione delle SS.LL. e degli operatori impegnati nelle operazioni di definizione e gestione degli organici, sull’esigenza che siano valutate in maniera puntuale le risorse da destinare ad ogni segmento di istruzione e a ciascuna istituzione scolastica, onde evitare situazioni di squilibrio e/o di svantaggio…..”
“Le SS.LL., in accordo con le Regioni, gli Enti locali e gli altri livelli Istituzionali competenti, individueranno modalità di equilibrata distribuzione delle risorse professionali e materiali utili per l’integrazione degli alunni disabili, anche attraverso la costituzione di reti di scuole”.
Ricordiamo che la rete di scuole, nella quale doveva confluire il cosiddetto “organico di funzionale”, non è mai entrata in funzione. L’organico di sostegno, quindi. non è ancora entrato in rete.
Una corretta gestione dell’organico avrebbe consentito di innalzare la qualità del servizio di integrazione e nello stesso tempo si sarebbero potuti risparmiare ingenti somme di denaro.