Sentenza europea precariato. Ipotesi fino a 10 mensilità di indennizzo per 5.000 precari con 36 mesi di servizio. Anief: sono di più
Il decreto sulle immissioni in ruolo 2015 si riempe di nuovi tasselli (veri o presunti lo scopriremo con la presentazione del deceto al Consiglio dei Ministri di venerdì). Dopo l'indiscrezione sul risarcimento per chi non accetta il ruolo, ecco l'ipotesi di un maxi indennizzo per far fronte alle richieste che arriveranno, da parte dei supplenti, per via giudiziaria.
Il decreto sulle immissioni in ruolo 2015 si riempe di nuovi tasselli (veri o presunti lo scopriremo con la presentazione del deceto al Consiglio dei Ministri di venerdì). Dopo l'indiscrezione sul risarcimento per chi non accetta il ruolo, ecco l'ipotesi di un maxi indennizzo per far fronte alle richieste che arriveranno, da parte dei supplenti, per via giudiziaria.
L'ipotesi del risarcimento per chi non accetterà il ruolo era trapelata domenica. In queste ore successive il decreto sarà stato nuovamente sottoposto ad ulteriore vaglio e i contenuti vengono anticipati da IlSole204Ore "Ai professori che hanno lavorato da 3 a 5 anni con rapporti a termine su posti vacanti e disponibili verrebbe riconosciuto, a domanda, un "risarcimento" di 2,5 mensilità. Che sale a 6 mensilità se gli anni di insegnamento "a termine" sono da 5 a 10, e si arriva a un massimo di 10 mensilità per "precariati" di oltre 10 anni."
A beneficiarne circa 5000 docenti, che possono vantare 3 anni di servizio dal 2009 al 2014 (e che sono in servizio nell'a.s. 2014/15) 2.359 delle graduatorie a esaurimento, circa 1.800 iscritti nelle graduatorie d'istituto (seconda e terza fascia).
L'indennizzo non sarebbe automatico, ma "a domanda" dell'interessato. Presso il Miur costituirebbe un fondo ad hoc con le risorse necessarie. L'accettazione del risarcimento chiuderà gli eventuali contenziosi aperti e varrà come rinuncia a qualsiasi azione legale futura.
L'indennizzo naturalmente non sarebbe sostitutiva dell'assunzione in ruolo, se spettante.
Il primo commento è del sindacato Anief: il giovane sindacato reputa le cifre rese pubbliche in queste ore non adeguate a risarcire i precari danneggiati, perché equivalgono a nemmeno la metà di quanto spetterebbe loro come indennizzo equo.
In ogni caso l'Anief ritiene una vittoria questo risultato, frutto di anni di lotte sindacali. Tuttavia non si comprende per quale motivo a beneficarne sarebbero solo 5mila supplenti, a fronte di un milione e mezzo di contratti annuali stipulati negli ultimi 15 anni. Ora, se è vero che si trattava di supplenze fino al 30 giugno, è altrettanto vero che l’80% si sono svolte su posti vacanti, ad iniziare da tutti quelli sottoscritti in deroga per gli insegnanti precari sul sostegno.
“Altrimenti – conclude Pacifico – si tratterebbe solo di un provvedimento di facciata. E si continuerebbe a calpestare il diritto comunitario. Quella dell’Anief è una guerra contro chi intende continuare sulla vecchia strada, fatta di soprusi nei confronti di una categoria, i precari, che va tutelata proteggendo il diritto al lavoro e alla giusta retribuzione. Per questo, l’Anief si impegna, sin d’ora, qualora diventerà rappresentativa a seguito delle prossime elezioni Rsu di marzo a ribaltare queste prospettive: i lavoratori hanno diritto ad uno stipendio dignitoso”.