Riforma scuola. Merito, perdita media stipendio 45 euro al mese
Pubblichiamo l’intervento della Professoressa Eliana Vianello relativamente al sistema degli scatti stipendiali proposto dalla riforma Renzi, che eliminerà l’anzianità di servizio, incentrandosi gli aumenti esclusivamente sul "merito".
Pubblichiamo l’intervento della Professoressa Eliana Vianello relativamente al sistema degli scatti stipendiali proposto dalla riforma Renzi, che eliminerà l’anzianità di servizio, incentrandosi gli aumenti esclusivamente sul "merito".
In relazione alla tabella elaborata da A.Venditti, che evidenzia la perdita media per i docenti a seguito della riforma Renzi-Giannini, vorrei aggiungere alcune considerazioni. La prima è che la cifra che si ottiene sottostima la decurtazione media, poiché la tabella considera il caso relativamente favorevole in cui il docente parta in "pole position" aggiudicandosi i primi due scatti. Se si ripete un calcolo analogo nel caso in cui il docente parta con il piede sbagliato perdendo il primo scatto, la perdita media sale a 65 euro mensili. Ritengo quindi più opportuno stimare la decurtazione media attorno ai 45 euro mensili.
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Le cose potrebbero però andare anche peggio se il meccanismo di valutazione dovesse penalizzare i docenti piu giovani, situazione tutt’altro che improbabile per svariati motivi su cui non mi dilungo. Se si esegue lo stesso calcolo omettendo i primi quattro scatti e conteggiando i nove successivi (frazione di scatti ricevuti pari a 9/13, superiore quindi a 2/3) si ottiene una perdita mensile media, rispetto al sistema attuale, di 112 euro, per tutta la vita.
Personalmente, ho il sospetto che la cifra effettiva si avvicinerebbe di più ai 112 euro che ai 45 euro calcolati assumendo che l’età non avrebbe alcuna influenza.
Un’ulteriore decurtazione si avrebbe se, come ho letto, il primo scatto si potrà avere solo dopo 4-5 anni invece che dopo 3 (nella tabella il primo scatto è previsto dopo tre anni). Un ritardo di due anni, che si ripercuoterebbe su tutti gli scatti successivi, porterebbe ad un ulteriore taglio di circa 27 euro medi mensili (40 euro per il ritardo di due anni nel conseguimento degli scatti, moltiplicati per 2/3), portando la perdita media da 45 a 72 euro circa. Moltiplicando per 13 mensilità abbiamo più di 900 euro all’anno di prelievo forzoso medio dalle tasche dei docenti: un bel guadagno per lo stato e un bel furto per i docenti! Complimenti al duo Renzi-Giannini: due draghi!
Se poi una penalizzazione dei più giovani rendesse un po’ più difficile conseguire i primi scatti, cosa che, ottimisticamente, potrebbe portare il danno medio attorno ai 100 euro mensili (ma potrebbe andare anche peggio!), la perdita media annua sarebbe di 1300 euro a testa, che, moltiplicati per 42 anni, darebbero la bellezza di 54600 euro nel corso della vita lavorativa (senza contare il conseguente danno sulla pensione).
Davvero pensano che i docenti italiani guadagnino così tanto da meritarsi una decurtazione media di 100 euro mensili per tutta la vita?
Sono consapevoli del fatto che nelle città del nord basta avere un affitto o un mutuo da pagare per finire sotto la soglia della povertà?
Cinque anni fa ho acquistato un appartamento che ancora necessita di ristrutturazioni e di buona parte del mobilio. Quando ho stipulato il mutuo (a tasso fisso) confidavo nello scatto di anzianità (e magari anche in qualche rinnovo contrattuale!) per cominciare a racimolare un po’ di soldi! In questo caso, a quanto pare, non si tratta di diritti acquisiti: quelli si proteggono solo quando sono vergognosi!
Continuo con qualche calcoletto perché è interessante considerare anche i casi estremi di un docente che non consegua mai gli scatti e di uno che li consegua sempre. Il primo avrebbe, rispetto al sistema attuale, una perdita media mensile a vita di circa 305 euro, mentre il secondo avrebbe un guadagno medio mensile di circa 85 euro, che scenderebbero a 45 euro nel caso del primo scatto dopo 5 anni invece di 3. Quindi, in questo secondo caso, un docente supermeritevole, che facesse del lavoro in più per la scuola e seguisse corsi di formazione a non finire per tutta la vita, in modo da meritare sempre lo scatto, si aggiudicherebbe ben 45 euro in più al mese (un pacchetto di caramelle in più al giorno!), mentre l’immeritevole incallito perderebbe quasi 4000 euro all’anno, oltre 166000 (no, non c’è uno zero di troppo!) euro nel corso della vita lavorativa. E fossimo almeno sicuri che è immeritevole davvero!
Mi pare che i miei conti tornino perché facendo la media tra la perdita di 305 euro di un docente immeritevole incallito e il guadagno di 85 euro di due docenti supermeritevoli viene una perdita media di 45 euro, mentre se ai due supermeritevoli si attribuisce un guadagno mensile di 45 euro, la perdita media viene di circa 72 euro, come ho stimato precedentemente.
Mi auguro tuttavia che i sindacati, attualmente abbagliati dalle 150000 assunzioni, riacquistino la vista, depongano i calici, prendano in mano carta, penna e calcolatrice e facciano i calcoli per benino, magari considerando l’ulteriore decurtazione media che conseguirebbe ad un certo numero medio di anni di PRECARIATO, visto che questa è l’unica parola di cui sembrano conoscere il significato (ovviamente il guadagno medio di 45 euro sarebbe appannaggio dei supermeritevoli immessi in ruolo per concorso subito dopo la laurea, un po’ di precariato li risucchierebbe rapidamente!).
Se i nostri cari sindacati pensano di continuare, anche questa volta, come fanno da decenni, a barattare i diritti degli insegnanti di ruolo in cambio di assunzioni, non sperino che continueremo a elargire l’obolo mensile che ci trattengono dallo stipendio!
Dopo aver fatto i conticini, se vogliono continuare a prendere i soldini, vedano di opporsi con sufficiente fermezza alla decurtazione media che avranno diligentemente calcolato e pretendano che i due draghi spieghino rapidamente come intendono valutare il profitto degli studenti. Ci sarà una prova invalsi di religione o si continuerà solo con italiano e matematica, mentre nelle altre discipline saranno tutti bravi per legge?
Chiedano inoltre ai due draghi come pensano di evitare che a guadagnare di meno finiscano per essere quelli che investono più tempo ed energie nell’insegnamento e che ne avranno conseguentemente di meno da dedicare ad attività maggiormente "redditizie" in termini di crediti utili a guadagnare scatti! Continuano a pensare che lavoriamo 18 ore alla settimana e che quindi abbiamo tutti abbastanza tempo ed energie da dedicare ad altre attività?
Duri, eh? De coccio!
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