Riforma. Restano gli scatti di anzianità, merito con 80mln di euro in più ma meno assunzioni. Mentor e Staff rimandati?
Ieri la notizia, confermata anche da fonti governative, che gli scatti stipendiali non saranno cancellati e che il merito sarà premiato con risorse aggiuntive.
Ieri la notizia, confermata anche da fonti governative, che gli scatti stipendiali non saranno cancellati e che il merito sarà premiato con risorse aggiuntive.
Un passo indietro che, se confermato, lascia intendere un rinsavimento del Governo su una questione spinosa e delicata ma affrontata con estrema superficialità.
Dopo il primo tentativo di far ingoiare il rospo ai docenti con premi solo per merito al 66% dell'organico complessivo, definito dalla stessa Ministra come "provocatorio", la bozza (che sarà trasformata in ddl) di Decreto divulgata dalla nostra redazione, conteneva un sistema misto che privilegiava la retribuzione del personale staff della dirigenza (tra l'altro scelto dallo stesso dirigente) e un sistema misto di aumenti stipendiali: 30% di scatti di anzianità e 70% di scatti di merito ma solo all'80% del personale. Tra l'altro, il 20% rimanente sarebbe stato oggetto di ispezione.
In soldoni, gli aumenti si riducevano a pochi spiccioli, con grande disappunto dei docenti e dei sindacati che hanno dichiarato immediatamente lo stato di agitazione.
Ieri, le agenzie hanno battuto un cambiamento di fronte. Si fa un passo indietro, anzi due, gli scatti non si aboliscono, restano così come sono, ma non si abbandona l'idea del merito. Quest'ultimo, sempre secondo quanto scrivono le agenzie, sarà premiato con risorse aggiuntive, che sono state quantificate tra i 60 e gli 80mln di euro. Sui criteri nessuna indiscrezione. Una ricerca di fondi che coincide con la notizia di un calo delle assunzioni rispetto ai numeri dati qualche settimana fa. Si parla, infatti, di circa 100mila assunti complessivi tra GAE e GM.
Altra novità riguarderebbe la carriera, con l'istituzione delle figure di "mentor" e "staff". Figure inserite nell'ultima bozza di decreto, ma che scompariranno dal DDL per confluire in una legge delega che affronterà la questione della valutazione dei docenti. Un iter lungo, quindi, che potrà essere oggetto di dibattito approfondito.