Riforma e assunzioni. PD verso ok rapido. Martedì maxiemendamento, senza mediazione si va a fiducia. M5S: minacciate di non votare

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Una proposta di sintesi in commissione per martedì prossimo, un 'maxiemendamento' dei relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) in cui inserire le proprie proposte e alcune contenute in emendamenti di maggioranza, opposizione e minoranza Pd.

Una proposta di sintesi in commissione per martedì prossimo, un 'maxiemendamento' dei relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) in cui inserire le proprie proposte e alcune contenute in emendamenti di maggioranza, opposizione e minoranza Pd.

Attraverso questa soluzione di sintesi, su cui i lavori sono ancora in corso, si punta a trovare una mediazione con tutti i gruppi e riuscire ad approvare il ddl Scuola al Senato entro la prima settimana di luglio. Quindi prevedere un passaggio velocissimo alla Camera (con fiducia), dare il via libera al ddl Scuola entro metà luglio e così "salvare" le 100mila assunzioni previste.

È questo, secondo quanto si apprende, il cronoprogramma deciso oggi a palazzo Chigi durante la riunione che si è tenuta tra il premier Matteo Renzi, il ministro Stefania Giannini e alcuni parlamentari del Pd, tra cui il presidente della commissione Cultura del Senato, Andrea Marcucci e la relatrice Francesca Puglisi.

Nel 'maxiemendamento' dei relatori, che verrà presentato in commissione Istruzione al Senato martedì, si apprende, ci saranno ad esempio misure per prevedere più collegialità nella formulazione del piano dell'offerta formativa, prevedendo che al dirigente si affianchino il collegio docenti e il consiglio d'istituto; entrerà quindi la modifica della norma sulla valutazione dei docenti, escludendo alle superiori genitori e studenti e limitandola agli insegnanti. Sono invece, si apprende, in corso le valutazioni se inserire nel maxiemendamento la norma che prevede un limite di tre anni (rinnovabile per altri tre) per gli incarichi dei presidi e quella per prevedere, dal prossimo anno, un piano assunzionale pluriennale da estendere anche a chi viene ora escluso dal piano per l'assunzione dei 100mila ovvero abilitati con Pas, Tfa o comunque con servizio pregresso.

Su questo ultimo punto, si apprende, sono ancora in corso le valutazioni, soprattutto tecniche, tra relatori e governo, su costi e fattibilità della misura.

Martedì comunque, con la presentazione della proposta di sintesi da parte di Puglisi e Conte, si capirà se l'obiettivo di fare in fretta è raggiungibile. Se si riuscirà, cioè, a trovare una mediazione tra le varie posizioni, soprattutto all'interno del Pd: la minoranza continua a chiedere un piano di assunzioni subito e di rinviare la riforma. Ma nè la maggioranza del Pd, nè il governo hanno mostrato aperture sul punto, sostenendo che il piano dei 100mila senza il resto della riforma sarebbe inutile.

 "Sulla riforma della scuola stiamo assistendo a uno spettacolo indegno da parte di un governo schizofrenico, che prima annuncia una cosa e poi ne fa un'altra, e con una maggioranza che chiede alle opposizioni quel senso di responsabilità che lei stessa dimostra di non avere. Chi è irresponsabile? Le opposizioni pronte a lavorare giorno e notte pur di garantire per settembre le oltre 100mila assunzioni o un governo che da dieci mesi prende in giro i precari della scuola, ricatta il Parlamento ed è pronto a sferrare l'ennesimo colpo al Parlamento pur di portarsi a casa questa vergognosa riforma, mettendo la fiducia su un maximendamento e scavalcando totalmente il lavoro della commissione?".

A chiederlo sono i parlamentari del Movimento 5 stelle nelle commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato. "Da marzo ad oggi – spiegano – il M5s ha ascoltato centinaia di docenti precari e non, di genitori, dirigenti e studenti; responsabilmente il nostro lavoro è confluito in emendamenti di merito e mai ostruzionistici; durante l'illustrazione di questi emendamenti non abbiamo mai voluto rallentare i tempi di lavoro in commissione. Serietà e responsabilità non ci hanno mai abbandonato, nella convinzione che in ballo ci sono centinaia di migliaia di precari e l'intero sistema scolastico italiano. Ora questa stessa responsabilità la pretendiamo da Renzi, dalla maggioranza e dal Pd, minoranza interna compresa, affinchè prevalga il bene della scuola pubblica e non l'interesse per salvare se stessi e la propria poltrona".

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