Riforma della scuola, passa anche dal risultato del PD alle regionali

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Che ne voglia dire Renzi, le amministrative che si terranno a fine mese hanno un peso importante per la sua maggioranza, soprattutto alla vigilia dell'avvio dei lavori al Senato, dopo l'approvazione della riforma della scuola alla Camera avvenuta ieri.

Che ne voglia dire Renzi, le amministrative che si terranno a fine mese hanno un peso importante per la sua maggioranza, soprattutto alla vigilia dell'avvio dei lavori al Senato, dopo l'approvazione della riforma della scuola alla Camera avvenuta ieri.

C'è chi fa notare che il consenso alla riforma della scuola alla Camera è stato basso, parliamo di 316 voti, uguali a quelli del Jobs Act. Non  è vero che è andato tutto liscio e alla grande, soprattutto perché al Senato i numeri sono risicati.

Le regionali che si volgeranno a fine mese sono importanti per comprendere che consensi sta raccogliendo il Partito Democratico e per la stessa tenuta della maggioranza.

La minoranza Democratica ha già dichiarato apertamente battaglia al  Senato, alla Camera già in 40 tra i deputati Pd non hanno votato il testo, tra i quali 28 per scelta politica (tra loro Bersani, Speranza, Cuperlo, Stumpo, Zoggia, Fassina e D'Attorre).

Una protesta altrettanto forte al Senato potrebbe essere fatale per la tenuta della stessa maggioranza. Su questo fanno perno anche i sindacati che lunedì saranno auditi dal Ministro.

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