Prove INVALSI, tre giorni di sciopero. Paolo Sestito: “più rumore che reale consistenza”.
red – I sindacati di base (Cobas, Usb, Cub e Unicobas) hanno indetto tre giorni di sciopero contro i test Invalsi: 7 maggio scuole elementari e materne, 14 scuole secondarie di primo grado e 16 maggio istituti di secondaria di secondo grado.
red – I sindacati di base (Cobas, Usb, Cub e Unicobas) hanno indetto tre giorni di sciopero contro i test Invalsi: 7 maggio scuole elementari e materne, 14 scuole secondarie di primo grado e 16 maggio istituti di secondaria di secondo grado.
Le motivazioni si leggono nel comunicato che annuncia tale sciopero: "La politica continua di tagli agli investimenti nella scuola e nell’Università dell’ultimo ventennio non poteva che determinare la situazione patologica attuale, che spiana la strada alle ‘proposte’ private. Ma, mentre si minavano le condizioni strutturali della scuola pubblica, si è imposta anche nel nostro paese un’idea di scuola tutta schiacciata sulla presunta ‘valutazione’, secondo i catastrofici criteri della scuola-azienda, finalizzata a fornire l’istruzione come se fosse una qualsiasi merce in compra-vendita".
Contemporaneamente, Paolo Sestito, commissario straordinario dell’Invalsi, interviene sul quotidiano "Il Sussidiario", affermando: "In Italia verso il lavoro dell’Invalsi c’è ancora molta diffidenza e l’opposizione vera e propria, dallo sciopero dei Cobas agli appelli perché le famiglie tengano i figli a casa, al Kurturkampf contro i test, fa probabilmente più rumore della sua reale consistenza".
Come ogni aspetto, anche quello della valutazione del sistema scolastico italiano è una questione politica. Sestito invita al buonsenso: "Un sistema di valutazione – afferma – è politico nel senso che presuppone una idea di come il sistema debba essere. Però quella politicità non vuol dire che occorra in continuazione riparlare dei massimi sistemi." Inoltre, l’Invalsi non è un soggetto politico, ma un soggetto tecnico e non avendo un ruolo politico Ministeriale "non ha da imbastire trattative politiche e sindacali". Come soggetto tecnico che "operi le sue scelte in piena trasparenza e discutendo con tutti gli interlocutori, è una garanzia per mettere a punto e definire i dettagli del sistema" di valutazione.