Proposta Commissione paritetica per l’educazione dei Diritti Umani nelle scuole di ogni ordine e grado
Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani ha inoltrato al MIUR una proposta di istituzione di una Commissione paritetica per l’educazione dei Diritti Umani nelle scuole di ogni ordine e grado con il compito di realizzare un Piano Nazionale per l'educazione e la formazione ai Diritti Umani e provvedere alla regolarizzazione giuridica e alla definizione di direttrici organizzative della disciplina all’interno della scuola italiana, anche facendo seguito a quanto contenuto nella legge 107/2015.
Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani ha inoltrato al MIUR una proposta di istituzione di una Commissione paritetica per l’educazione dei Diritti Umani nelle scuole di ogni ordine e grado con il compito di realizzare un Piano Nazionale per l'educazione e la formazione ai Diritti Umani e provvedere alla regolarizzazione giuridica e alla definizione di direttrici organizzative della disciplina all’interno della scuola italiana, anche facendo seguito a quanto contenuto nella legge 107/2015.
Allineando la didattica agli orientamenti europei e dell’ONU, sarà possibile diversificare l’offerta formativa, rispondendo alle molteplici esigenze di una società sempre più multietnica (la presenza straniera nelle scuole statali, secondo i dati MIUR, nell’anno scolastico 2014/2015, è pari a 734.343 studenti su un totale 7.753.202), pur salvaguardando l’identità e le istituzioni nazionali, e avviare un percorso formativo ben strutturato e scaglionato con criterio su tali temi.
A supporto di quanto detto, si ricorda che con la risoluzione n. 59/113 del 10 dicembre 2004, l’Assemblea Generale dell’ONU ha istituito il World Programme for Human Rights Education (Programma Mondiale per l’Educazione ai Diritti Umani) e che tale programma trova riferimento nei seguenti strumenti internazionali
– Dichiarazione sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti (9/12/1998)
– Raccomandazione dell’Unesco sull’educazione per la comprensione, la cooperazione e la pace internazionali e sull’educazione relativa ai diritti umani e alle libertà fondamentali (23/11/1974)
– Dichiarazione di Vienna e Programma d’azione (25/6/1993)
– Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’educazione e la formazione ai diritti umani adottata il 23 marzo 2011 dal Consiglio diritti umani, adottata con Risoluzione 16/1.
In merito, l’Ue ha emesso i seguenti atti normativi
– Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio nel 2006 ‘Competenze chiave per l’apprendimento permanente – Un quadro di riferimento europeo’;
– Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni – Ripensare l'istruzione: Investire nelle abilità in vista di migliori risultati socioeconomici (2012)
– Carta del Consiglio d’Europa sull’Educazione alla cittadinanza democratica e sull’educazione ai diritti umani, (2010).
L’Italia, purtroppo, ha dato solo in parte attuazione agli atti sopra elencati, attraverso la legge 30 ottobre 2008, n. 169, la Circolare Ministeriale n. 86 su Cittadinanza e Costituzione del 27 ottobre 2010 e il Documento d'indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione (2009). La materia alternativa risulta essere normata in Italia in maniera estremamente limitata dalla legge 25 marzo 1985, numero 121 e dalla nota emessa dal MEF n. 26482 del 7 marzo 2011. Nonostante la sua incompletezza, tale documento ha il merito di ribadire che le attività alternative “costituiscono un servizio strutturale obbligatorio”.
In questa prospettiva, secondo il nostro ufficio legale diretto dall'avvocato e professore Alessio Parente, la commissione paritetica dovrebbe assumere i seguenti compiti:
1) stilare le indicazioni didattiche nazionali della disciplina Diritti Umani;
2) delineare le modalità di scelta dei docenti nelle scuole di ogni ordine e grado;
3) individuare i criteri per la scelta dei libri di testo;
4) definire i confini della qualificazione professionale dei docenti della disciplina diritti umani.
L’istituzione della Commissione per l’educazione dei Diritti Umani, composta da personale competente e specializzato, proveniente sia dal mondo della scuola che dall’Università, in considerazione dell’attuale vuoto normativo, si pone, così, quale strumento indispensabile per rispettare le direttrici internazionali e contemperare tutti gli interessi coinvolti.
prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani