Pacifico (ANIEF), concorso docenti aperto a non abilitati e docenti di ruolo. Riaprire iscrizioni GaE. Per sostegno mancano 30mila insegnanti di ruolo

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L’Anief prosegue la sua battaglia a favore dei docenti di seconda e terza fascia. Marcello Pacifico, presidente della giovane associazione sindacale, sottolinea che lo Stato non può fare a meno del contributo dei docenti di terza fascia.

L’Anief prosegue la sua battaglia a favore dei docenti di seconda e terza fascia. Marcello Pacifico, presidente della giovane associazione sindacale, sottolinea che lo Stato non può fare a meno del contributo dei docenti di terza fascia.

Al momento quali sono le prospettive che il suo sindacato ritiene realistiche per i docenti iscritti nella seconda e nella terza fascia?

“Ci batteremo perché il Decreto milleproroghe preveda la riapertura delle Gae per tutto il personale abilitato, come del resto succederà nella Provincia autonoma di Bolzano a partire dal nuovo anno scolastico”.

E il personale di terza fascia che non è abilitato?

“Innanzitutto chiediamo la modifica immediata alla Legge 107 nella parte che prevede l’abolizione delle graduatorie di istituto e nel contempo la stabilizzazione immediata di tutti i lavoratori che abbiano lavorato per 36 mesi, in ottemperanza a una direttiva comunitaria del 2005 che riconosce il valore professionalizzazione del servizio in tutte le professioni”.

Per quanto riguarda il concorso imminente, resteranno esclusi i docenti privi di abilitazione così come quelli di ruolo. Una posizione accettabile?

“Al contrario, noi sosterremo i laureati che abbiano conseguito il titolo entro la data di pubblicazione del bando e gli stessi docenti in ruolo. Suggerirei al Miur di rispettare quanto le stessi leggi prevedono come una facoltà e non un obbligo, cioè la destinazione del 40 per cento dei posti a chi ha 36 mesi di servizio nello Stato”.

Con o senza abilitazione?

“Non mi sembra la questione più importante il possesso dell’abilitazione, per 25 anni il solo servizio è stato la condicio sine qua non per l’ingresso in ruolo”.

Nessuno sbarramento, quindi, per l’accesso a questa professione?

“Io penso che non sia giusto escludere dall’insegnamento i docenti di terza fascia, tutto qui. Le dirò di più, quello che prevede il Governo con la 107, cioè la soppressione delle graduatorie di istituto, potrebbe portare il sistema al collasso, visto che in molte aree del nostro Paese in alcune classi di concorso mancano addirittura gli abilitati. Chi coprirà quelle cattedre se davvero si intende non fare più ricorso ai laureati?”.

Dunque anche lei parla di supplenze, non di ruolo per la terza fascia.

“Dalla terza fascia potrebbero, a mio avviso, partire due carriere separate: da un lato coloro che aspirano al ruolo, i quali dovrebbero affrontare un Esame di Stato, dall’altro quelli che, invece, preferiscono fare le supplenze”.

La sua preoccupazione, se ho ben capito, riguarda gli organici.

“Sì, penso che i criteri individuati dall’attuale Governo non siano coerenti con i bisogni reali delle nostre scuole, che variano in relazione alle diversità territoriali, e continueremo a batterci perché possa instaurarsi un meccanismo di flessibilità anche nella definizione del rapporto docente/alunni, che dovrebbe poter variare in funzione, per esempio, della dispersione scolastica”.

Il Governo si appresta a licenziare un’altra riforma importante in ambito scolastico, quella del sostegno. Dal punto di vista occupazionale le cose dovrebbero andare meglio.

“In realtà mancheranno all’appello circa 30mila insegnanti se è vero che i ragazzi con disabilità continuano ad aumentare e se si vuole mantenere intatto il rapporto 1:2”.

La riforma farà in modo che anche i docenti curricolari maturino competenze sull’inclusione…

“Questo per noi non vuol dire meno insegnanti di sostegno, ma migliore qualità dell’inclusione. Siamo pronti a batterci in tribunale perché ciò avvenga senza ricadute negative sui posti di lavori e soprattutto sui diritti dei ragazzi e delle loro famiglie”.  

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