Mobilità. Miur offre conciliazioni con proposta secca. I docenti: è un ricatto, i sindacati ci aiutino
Prendere o lasciare, questo il risultato delle conciliazioni presentate dai docenti, soprattutto della scuola primaria per errori della mobilità a.s. 2016/17 rilevati a livello interregionale.
Prendere o lasciare, questo il risultato delle conciliazioni presentate dai docenti, soprattutto della scuola primaria per errori della mobilità a.s. 2016/17 rilevati a livello interregionale.
La task force del Miur ha lavorato alacremente producendo il risultato contenuto nel file pubblicato ieri, in cui ci sono i risultati delle conciliazioni accettate, con la proposta che sarà presentata al docente il giorno della convocazione. Prendere o lasciare, chi prende cambia destinazione (alcuni hanno ottenuto la preferenza indicata, altri sono stati collocati in ambiti territoriali quanto più vicini alle preferenze espresse, cioè quello che doveva essere fatto in prima istanza), chi lascia rimane nell'ambito territoriale assegnato ma può eventualmente ricorrere al giudice per far valere le proprie rivendicazioni.
Una decisione difficile. Un nostro lettore, Gaetano Conte, ci riferisce del dibattito innescato in queste ore su FB:
"Il 30/08/2016, in un gruppo su fb, uno dei maggiori esponenti di un sindacato tra i più grossi ed ascoltati dal popolo della scuola scrive: "La conciliazione avviene tra le parti. Una delle parti è l'amministrazione e fa una proposta che l'altra parte è libera o meno di accettare. Se non si concilia si può ricorrere al giudice del lavoro. Non mi sembra un ricatto. Che poi fosse meglio rifare le operazioni è quello che avremmo voluto".
Non sono d'accordo e non sono l'unico: una proposta secca è un ricatto! Un altro agguerrito sindacalista risponde: "Si tratta di prendere per la gola gente che ha ragione (in caso contrario la conciliazione non sarebbe avvenuta), ricattandoli e approfittando della loro condizione di instabilità che li porterebbe ad accettare tutto"."
Il docente sente questa soluzione come un ricatto, e chiede aiuto proprio ai sindacati
"L'art. 135 del CCNL Scuola (sì, proprio quello impugnato dal MIUR per poter parlare di "conciliazione"), al comma 6, individua una "comparizione delle parti per l'esperimento del tentativo di conciliazione". Significa che entrambe le parti possono proporre una soluzione o fare una controproposta da tenere in considerazione.
Si sta parlando, infatti, di docenti che, proprio perché in questi momenti vedono accolta la personale proposta di conciliazione, hanno di certo maggior punteggio di altri che il MIUR ha detto di non voler spostare, in barba alla 107 e a tutte le contrattazioni, in cui si indicava nel punteggio un criterio prioritario sull'assegnazione, sia in fase di assunzione che di mobilità!
Capisco la paura dell'Amministrazione di affrontare spese ulteriori, ma ci sono proposte che i docenti potrebbero fare in conciliazione a costo zero e senza oneri per lo Stato, qui ne ho individuati quattro esempi: 1) Alla proposta secca si può controproporre di assegnare una sede di titolarità su un ambito e di correggere la domanda di assegnazione provvisoria da interprovinciale a provinciale, dato che tra gli errori vi sono assegnazioni in mobilità su ambiti di province differenti da quelle di diritto; 2) Alla proposta secca si può controproporre la richiesta di una sede su un ambito e titolarità su un altro fino a che si libera un posto nel primo ambito scelto; 3) assegnazione sul primo ambito richiesto nella domanda di mobilità e sede provvisoria scelta dal provveditorato o dal MIUR, fino alla soddisfazione del docente; 4) in Sardegna e in Sicilia, si potrebbe chiedere di ricoprire uno dei posti di sostegno in deroga, dati provvisoriamente a tutte le cdc, dopo gli aventi diritto, fino all'immissione nell'abito dovuto dall'Amministrazione. Ce ne sarebbero altre di soluzioni.
Adesso la mia lettera si rivolge a tutti i sindacati di comparto:
C'è qualcuno che possa almeno intercedere per i concilianti, cioé coloro che hanno dei diritti sui posti tolti dalle imprecisioni del sistema, e indicare al MIUR soluzioni di compromesso migliori di una proposta secca, che qualcuno potrebbe accettare solo per esigenze economiche e non per felice conciliazione?
Qualcuno può aiutarci ad un compromesso con il datore di lavoro, che al momento sembra orientato verso una proposta secca, senza dare alcuna dignità al docente leso dagli errati spostamenti, o dare a lui una conciliazione come riportato dall'art. 135?"
Mobilità conciliazioni, file nazionale scaricabile e istruzioni MIUR. Come accettare o rifiutare