Mobilità: fino al 10% di errori nei trasferimenti sono gestibili

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Gli errori nei trasferimenti dei docenti della scuola primaria e secondaria di I grado (fasi B, C e D) sono ormai un fatto riconosciuto sia da Miur che dai sindacati, sebbene agli stessi venga attribuito un "peso" differente: errori fisiologici per la titolare del Miur, numerosissimi e gravi per le OO.SS.

Gli errori nei trasferimenti dei docenti della scuola primaria e secondaria di I grado (fasi B, C e D) sono ormai un fatto riconosciuto sia da Miur che dai sindacati, sebbene agli stessi venga attribuito un "peso" differente: errori fisiologici per la titolare del Miur, numerosissimi e gravi per le OO.SS.

L'ammissione da parte del Miur è sfociata nell'indicazione ai docenti, che reputano di essere stati oggetto di un'errata assegnazione della sede, di presentare istanza di conciliazione all'ATP che ha analizzato la domanda.

Numerose le perplessità espresse dai sindacati in merito alla soluzione indicata dal Miur, in quanto i numerosi errori non possono essere corretti senza provocare uno spostamento a catena di tutti i docenti coinvolti.

Lo scorso anno scolastico, come apprendiamo da Italia Oggi, gli errori corretti sono stati 2.000, senza alterare l'intera procedura. Stando al dato dello scorso anno, dunque, si ritiene che sia possibile gestire un numero di errori e conseguenti rettifiche pari al 5% dei movimenti effettuati a livello nazionale, che può giungere il 10% in alcuni casi maggiormente complessi, ossia in alcune province in cui si sono verificati il maggior numero di assegnazioni di sede errate.

Le domande di mobilità per le suddette fasi sono state circa 100.000 per cui, stando alle suddette percentuali, si potrebbe procedere alla rettifica di circa 5000 domande (5%) a livello nazionale, alle quali potrebbero aggiungersene altre in quelle province maggiormente interessate dagli errori.

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