MIUR annuncia per 2014/15 1604 docenti di sostegno, cui dovranno aggiungersi i 13mila del Decreto istruzione
red – Dopo l’annuncio dell’invio all’Aran da parte del Ministero dell’atto di indirizzo relativo al piano triennale di assunzioni, che per il prossimo anno scolastico prevede 18mila immissinoni di cui 1.600 di sostegno, si è animata una polemica tra gli insegnanti di sostegno precari che attendono la realizzazione del Decreto istruzione che per il prossimo anno prevede circa 13mila assunzioni.
red – Dopo l’annuncio dell’invio all’Aran da parte del Ministero dell’atto di indirizzo relativo al piano triennale di assunzioni, che per il prossimo anno scolastico prevede 18mila immissinoni di cui 1.600 di sostegno, si è animata una polemica tra gli insegnanti di sostegno precari che attendono la realizzazione del Decreto istruzione che per il prossimo anno prevede circa 13mila assunzioni.
Le 1.600 immissioni inviate all’Aran riguardano posti liberi dell’organico di Diritto 2013/14 e rientrano nel piano triennale di immisioni in ruolo che ha riguardato l’incontro di ieri tra sindacati e Ministero e del quale il Ministero ci ha inviato un comunicato.
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Altra storia è il piano di 26mila immissioni in ruolo previste dal Decreto Istruzione e per i quali sta partendo la prima tranche, quella delle 4.447 immissioni, la seconda ne prevede 13.342 ed altri 8.895 per il 2015-2016. Vedi i dati commentati dalla nostra redazione
Per quanto riguarda le due future tranche, al MEF si lavora alacremente per riequilibrare i numeri della distribuzione dei docenti tra le regioni. Ad occuparsene la commissione specifica per la spending review del MIUR sorta a seguito del "piano Cottarelli".
Riequilibrio che vede le regioni del Sud dover cedere posti a vantaggio di quelle del Nord, dove il rapporto tra alunni e docenti è a svantaggio di questi ultimi.
Timori, per questa operazione di riequilibrio, anche per quanto riguarda la razionalizzare dei criteri per stabilire chi ha diritto al sostegno, dietro il quale alcuni sindacati hanno visto lo spauracchio di nuovi tagli.
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