Malpezzi: presidi sceglieranno team, ma non è chiamata diretta. In cattedra dal 1 settembre, nessun passo indietro su merito
Al termine della conferenza stampa con cui il premier Renzi ha annunciato l’ok dei ministri al disegno di legge sulla scuola, la voce di Simona Malpezzi tradisce una più che mai convinta approvazione
Al termine della conferenza stampa con cui il premier Renzi ha annunciato l’ok dei ministri al disegno di legge sulla scuola, la voce di Simona Malpezzi tradisce una più che mai convinta approvazione
“Abbiamo sconfessato i detrattori aprioristici del nostro progetto di riforma fermandoci dove la base si è mostrata più incerta e andando a fondo nelle questioni più urgenti come le assunzioni e il merito dei docenti. Il testo che abbiamo presentato guarda al futuro. Adesso ci saranno tanti altri momenti di confronto in Parlamento per migliorarlo ancora”.
Certo, i tempi dell’aula parlamentare non saranno così celeri.
“Le assunzioni saranno effettive dal 1° settembre 2015, su questo non ci sono dubbi. Se ce ne sarà bisogno, ricorreremo alla decretazione d’urgenza, ma siamo fiduciosi sul lavoro delle due Camere e mi auguro che l’opposizione continui ad avere un atteggiamento costruttivo”.
Quali sono i punti di svolta di questo ddl che ci vuole sottolineare a caldo?
“L’attualità giornalistica ha seguito con interesse l’iter della Buona Scuola anticipando tuttavia, come è successo anche stamane, ipotesi e contenuti sbagliati: nessun passo indietro sul merito, per esempio. Anche se abbiamo deciso di conservare gli scatti di anzianità – proprio a dimostrazione dell’ascolto delle parti in gioco – abbiamo trovato 200.000 euro con cui potremo essere vicini ai docenti nella loro formazione professionale e culturale. Un modo per dire loro che lo Stato c’è, che non sono soli.
Il testo che abbiamo licenziato dà soltanto delle linee guida, spetterà al Parlamento approfondirle e disegnarle nel dettaglio. Mi preme sottolineare che il principio di fronte a cui non vogliamo assolutamente transigere è la trasparenza: è per questo che i bilanci delle scuole, come i curricula dei docenti, saranno pubblici”.
Le agenzie hanno parlato di presidi che potranno scegliersi le loro squadre di prof. Un passo verso la chiamata diretta?
“Non si tratta assolutamente di chiamata diretta: i docenti, che saranno inseriti in albi territoriali, avranno tutti un posto di lavoro ma dall’esame dei curricula i dirigenti potranno assumere quelli con le competenze più adatte alle realtà scolastiche e territoriali di arrivo”.
I curricula dei docenti saranno, però, anche a disposizione delle famiglie. Non pensa che questo potrà dare adito a inferenze sbagliate sulla loro professionalità? Verosimilmente, le prime cose che saranno messe sotto la lente di ingrandimento saranno i voti di laurea o di abilitazione.
“Mi auguro proprio di no! L’abilità di un docente non si valuta sulle sue conoscenze, che sono già ampiamente certificate, ma sul processo complessivo di crescita che egli attua nel corso della sua carriera. Si deve, cioè, caso mai guardare a quanto e come si aggiorna. Sarebbe un bel guaio se un genitore si fermasse al voto di diploma o di laurea! Bisogna valutare il profilo complessivo, insisto”.
Sinceramente ho i miei dubbi sul fatto che i genitori non si fermino, come dice lei, ai voti. Siamo italiani, si sa come la pensiamo su certe cose.
“I genitori sono chiamati a una forte assunzione di responsabilità”.
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