Insegnanti di religione in aumento, nonostante diminuzione alunni
di Patrizia Del Pidio – Fra poco meno di un mese si avvierà il nuovo anno scolastico e l’organico dei docenti di Religione certifica un aumento per l’anno scolastico 2014/2015 di 2000 insegnanti rispetto a 10 anni fa.
di Patrizia Del Pidio – Fra poco meno di un mese si avvierà il nuovo anno scolastico e l’organico dei docenti di Religione certifica un aumento per l’anno scolastico 2014/2015 di 2000 insegnanti rispetto a 10 anni fa.
I docenti di religione cattolica sembrano essere l’unico settore della scuola italiana immune dalla spending review che ha investito l’istruzione in Italia.
Gli insegnanti di religione, quindi, sono costantemente in aumento, nonostante il calo inarrestabile degli alunni che decidono di seguire questa materia. L ’11,1% degli alunni, infatti, sceglie di non avvalersi dell’insegnamento della Religione Cattolica preferendo la materia alternativa che la scuola offre.
In ogni caso nell’anno scolastico 2014/2015 saranno 23.994 gli insegnanti di religione, segnando negli ultimi 10 anni un incremento del 9,3%. I
l MIUR tranquillizza assicurando che in tali cifre non vi è nessuna anomalia e che l’aumento degli insegnanti è proporzionato al numero degli studenti.
In passato ci si avvaleva, per l’insegnamento della Religione cattolica, dei docenti curricolari che ricevevano dalla Chiesa cattolica il lasciapassare per tale insegnamento. Da diversi anni non è più così. Non ci sono più le maestre tuttofare nella scuola italiana e le ore di IRC sono state assegnate a docenti specializzati che vengono scelti direttamente dai Vescovi. Diventa quindi necessario il reclutamento di insegnanti he rispondano ai requisiti richiesta dal concordato Stato-Chiesa del 1984.
E mentre sulla scuola non fanno che impazzare le polemiche legate ai Quota 96, al reclutamento dei docenti, alle graduatorie e ai punteggi portati da servizio e dai titoli, il nuovo anno scolastico porterà all’organico di Insegnanti di religione una richiesta di ulteriori 310 unità rispetto all’anno precedente. Mentre dieci anni fa erano soltanto 7 gli alunni a non seguire l’insegnamento della Religione cattolica, oggi sono 874 gli studenti che scelgono un’attività alternativa, forse anche a causa dell’aumento degli alunni stranieri che abbracciano religioni diverse da quella Cattolica.
Intanto lo SNADIR ha chiesto immissioni in ruolo dei docenti di religione per coprire il 70% dei posti: questa percentuale numericamente corrisponde ai circa 2000 docenti che avrebbero aumentato l’organico del settore negli ultimi 10 anni (SNADIR: assumere 2mila docenti religione e SNADIR raccoglie 210mila firme per stabilizzazione precari di religione e valutazione numerica materia)
IRC e Cantiere scuola Lo scorso luglio, nel corso del Cantiere scuola di Terrasini, si è fatto presente che i docenti di religione non hanno una propria classe di concorso nonostante sia richiesto loro un titolo di studio specialistico: l’insegnante di Religione Cattolica oltre al titolo di studio accademico deve possedere anche una Laurea in Scienze Religiose o Teologia.
Pinella Crimi fa notare che ci sono diverse zone d’ombra nell’IRC, prima fra tutte il sistema di reclutamento degli insegnanti "Nonostante i proclami di tutti i governi, nessuno ha attuato la Legge 186/2003 (cosiddetta Legge Fioroni), che sanciva l’obbligatorietà del concorso triennale anche per questi professionisti della scuola. Inoltre, una petizione di 100000 firme, promossa dallo Snadir, nel gennaio 2014 chiedeva al Parlamento di trasformare la graduatoria a seguito del concorso del 2004 in graduatoria ad esaurimento, oltre all’indizione di un nuovo concorso per l’insegnamento della religione cattolica e all’attribuzione di uno specifico codice di classe di concorso per l’insegnamento della religione; hanno detto sì alla valutazione periodica e finale dell’insegnamento della religione con voto numerico. La petizione ha avuto voto favorevole in Senato, ma è poi stata bocciata alla Camera".
Per approfondire Dal "Cantiere PD", IRC: vogliamo i concorsi triennali e la trasformazione delle graduatorie in Graduatorie ad esaurimento