Faraone ad OS, proponiamo patto per la scuola. Noi faremo la nostra parte e riconosceremo gli sforzi. Nuove assunzioni tra agosto e settembre
Dopo lo strappo con i sindacati per il mancato accordo sulla chiamata diretta, il Sottosegretario di Stato all’Istruzione Davide Faraone ha un messaggio per i docenti italiani: in tempi brevi e “nelle forme più adeguate” tutti i loro sforzi per innovare il sistema otterranno un riconoscimento. Di più non siamo riusciti a sapere, certo è che in questo momento, mentre le organizzazioni sindacali concertano azioni legali coordinate per opporsi al disegno governativo, è forse comprensibile fare appello al consensus omnium bonorum.
Dopo lo strappo con i sindacati per il mancato accordo sulla chiamata diretta, il Sottosegretario di Stato all’Istruzione Davide Faraone ha un messaggio per i docenti italiani: in tempi brevi e “nelle forme più adeguate” tutti i loro sforzi per innovare il sistema otterranno un riconoscimento. Di più non siamo riusciti a sapere, certo è che in questo momento, mentre le organizzazioni sindacali concertano azioni legali coordinate per opporsi al disegno governativo, è forse comprensibile fare appello al consensus omnium bonorum.
Onorevole Faraone, l'accordo tra Ministero e sindacati sulla chiamata diretta era quasi totalmente condiviso dalle due parti, ma è naufragato sui titoli. In questo modo il Governo ha potuto ‘liberarsi dei sindacati’ attuando una modalità che dà molti più poteri ai dirigenti di quanti i sindacati ne avrebbero mai concessi, concorda?
“Non ci siamo ‘liberati’ di nessuno perché il dialogo per noi è importante con i sindacati e con chiunque si confronti con spirito costruttivo. Per questo abbiamo voluto costruire un percorso di reale e leale confronto con i sindacati con l'obiettivo di giungere a un'intesa. Noi siamo dalla parte dei lavoratori, vogliamo riconoscere le loro competenze professionali, costruite in anni di lavoro e di studio. Considero questa rottura come un'occasione mancata. Il mio auspicio è che si possa presto riprendere un cammino insieme per valorizzare le caratteristiche professionali più coerenti con il lavoro degli insegnanti”.
Quali delle critiche rivoltevi dai sindacati ritiene di dover rigettare in toto?
“Mi lasci dire che l’accusa più inaccettabile non è venuta tanto dai sindacati ma dall’opposizione più sterile. E non è stata rivolta a noi, ma ai dirigenti. Dire che potranno fare ciò che vogliono senza alcun controllo è falso, ma soprattutto è ingeneroso. I dirigenti individueranno i docenti sulla base di scelte collegiali della scuola (il PTOF, il piano di miglioramento, ecc..). Oltre al necessario rispetto delle regole della buona amministrazione, ci sono le leggi, che stabiliscono i confini di ciò che è lecito fare”.
Qualche rimpianto?
“Certamente avrei preferito arrivare a un'intesa e le possibilità c'erano tutte. Lo dimostra il fatto che l’accordo politico era stato sottoscritto. Peccato! Si è persa un'occasione”.
Alcuni dirigenti umbri hanno chiesto di rimandare di un anno il tutto a causa dei tempi troppo stretti. Pensa che il calendario da voi dettato con la nota possa essere rispettato?
“Siamo consapevoli della ristrettezza dei tempi, che però non sarebbero cambiati con l'intesa. Quest'anno i tempi sono dettati dalla pubblicazione dei trasferimenti, frutto del Contratto Nazionale Integrativo, e dalla concomitanza con il concorso ordinario. Abbiamo comunque dato tempi flessibili, definendo solo l'inizio e il termine delle operazioni. Quest'anno è stato un flusso continuo di azioni che in qualche caso si sono sovrapposte e sappiamo di aver messo a dura prova le scuole e l'amministrazione, centrale e periferica. Ringraziamo tutti, docenti, dirigenti e personale amministrativo, per la collaborazione e la responsabilità che continuano a dimostrare. Sono state introdotte innovazioni molto importanti in tempi strettissimi. Siamo consapevoli che abbiamo chiesto molto a tutti. Quello che proponiamo alla scuola è un patto per l’innovazione e anche noi faremo la nostra parte. Prendo impegno preciso a nome del Governo: riconosceremo in tempi brevi questi sforzi nelle forme più adeguate”.
Che scuola sarà quella che permetterà ai dirigenti di scegliere il proprio team di docenti?
“Sarà una scuola che avrà qualche strumento in più per realizzare il proprio Piano Triennale dell'Offerta Formativa, potendo valorizzare le competenze professionali dei docenti, sia di quelli che già lavorano in quella scuola sia individuando quegli insegnanti che si sono costruiti una professionalità specifica. Gli insegnanti non sono tutti uguali e le scuole nemmeno”.
Farete un monitoraggio sul corretto andamento delle operazioni? Molti docenti sono preoccupati per l’instaurarsi di logiche clientelari.
“Pensare ai dirigenti scolastici come a possibili corrotti o disonesti è davvero offensivo per una categoria che si sta spendendo in prima persona per far funzionare il sistema. Là dove ci sono corrotti, ci sono anche corruttori, ma mi rifiuto di pensare che sia il caso della scuola italiana, fatta di docenti, dirigenti e personale ATA caratterizzati da spirito di servizio. Se ci saranno abusi saranno ovviamente puniti, ma la migliore risposta sta nel nuovo modello che la Legge 107 ha finalmente reso applicabile: autonomia delle scuole, responsabilità delle scelte e valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici”.
Come mai non vincolare la scelta ultima del dirigente ai voti di laurea e di abilitazione dei candidati? Si ragionerà in maniera diversa per i docenti provenienti dalle graduatorie a esaurimento e dalle graduatorie di merito?
“Abbiamo deciso di smetterla con le vecchie logiche. I docenti sono dei professionisti e lo loro esperienze in diversi contesti e con diverse modalità di lavoro consentono di sviluppare la professionalità di ciascuno. Aver lavorato in una scuola in carcere non è la stessa cosa che insegnare in centro a Padova o Bologna. I criteri degli avvisi, che devono essere coerenti con il Pof triennale, sono gli stessi per tutte le categorie di docenti, siano essi trasferiti o assegnati agli ambiti territoriali, provenienti da Graduatorie a esaurimento o di merito”.
Cosa poteva essere perfezionato nel sistema che avete elaborato?
“Tutto è sempre migliorabile. Ma visti i vincoli temporali e la concomitanza con il concorso e la mobilità straordinaria, per noi questo è il miglior cronoprogramma possibile. È la prima applicazione, il prossimo anno i tempi saranno più distesi per tutti. All’inizio ogni innovazione produce paura e smarrimento. Vale per questo come per tutte le altre novità della 107. Tutti insieme dobbiamo andare oltre questi sentimenti. Fermi restando i principi alla base della legge, vogliamo verificare con tutti i protagonisti le modalità operative che abbiamo messo in campo in questo primo anno di Buona Scuola correggendo ciò che c’è da correggere”.
Non teme che le scuole vengano subissate di curricula ipertrofici e che la prima fase di cernita a carico dei dirigenti possa diventare molto complessa? Difficilmente i profili dei candidati saranno carenti in ‘didattica laboratoriale’, ‘didattica innovativa’ o in capacità di creare un buon clima relazionale. E’ previsto che i dirigenti possano ricorrere alla loro verifica contattando i dirigenti delle scuole in cui i candidati hanno prestato servizio?
“Su Istanze Online renderemo disponibile un modello di curriculum che si riferisce all'elenco esemplificativo di competenze professionali, suddiviso in titoli, formazione ed esperienze. I docenti nel rispondere agli avvisi indicheranno direttamente alle scuole i requisiti che posseggono in coerenza con i criteri indicati dal dirigente nell'avviso stesso. Il modello unico aiuterà sia i docenti a mettere bene in evidenza le proprie caratteristiche, sia i dirigenti a individuarle”.
Che cosa succede se poi il neoassunto ‘tradisce’ le aspettative del dirigente che gli ha fatto la proposta? Il clima di lavoro non ne sarà influenzato positivamente…
“Mah, non credo sia corretto parlare di aspettative del dirigente. In gioco c'è altro. C'è la possibilità da parte di tutta la comunità scolastica di realizzare gli obiettivi del Piano triennale e di garantire a ciascuno studente il successo formativo al quale ha diritto. Questo si può fare se ognuno fa la sua parte con professionalità e responsabilità, in un clima di lavoro che si costruisce giorno dopo giorno, nel contesto dato e con gli strumenti e le risorse che ci sono e che si possono trovare. E poi mi scusi, cosa è successo fino ad oggi quando le aspettative venivano tradite? Noi stiamo dando uno strumento in più per consentire a docenti e scuole di scegliersi, è una svolta epocale, capisco possa spaventare alcuni ma è venuto il momento di chiudere con i meccanismi del passato”.
I docenti assegnati ‘d’ufficio’ avranno diritto alla riservatezza sulle modalità di ingresso negli organici o tutti sapranno che ‘sono stati scartati’?
“I docenti nell’ambito sono tutti professionisti e sono tutti assunti a tempo indeterminato. Ma come ho detto prima non sono una massa indistinta, hanno storie, esperienze e percorsi professionali diversi. Non esiste il docente migliore in assoluto, ma quello più coerente con l’offerta formativa della scuola. Non a caso, l'assegnazione d'ufficio interviene, lo dice la legge, in caso di inerzia del dirigente, non di una presunta inadeguatezza del docente. Ovviamente se si presenta domanda in una sola scuola la probabilità di essere individuati diminuisce, ma questo i docenti lo sanno”.
Quando il via alle assunzioni da GaE e da concorso?
“Tra la fine di agosto e l'inizio di settembre e comunque in tempo utile per l’inizio delle lezioni”.