Educazione alla parità: via gli stereotipi femminili dai libri di testo
Il Miur questa settimana lancerà il sondaggio tra gli studenti per cercare di capire quali storie di donne vorrebbero conoscere al fine di eliminare gli stereotipi femminili dai libri di testo dove le mamme sono ritratte sempre con il grembiule in cucina, dove sono presenti principaeese e maestre.
Il Miur questa settimana lancerà il sondaggio tra gli studenti per cercare di capire quali storie di donne vorrebbero conoscere al fine di eliminare gli stereotipi femminili dai libri di testo dove le mamme sono ritratte sempre con il grembiule in cucina, dove sono presenti principaeese e maestre.
Le donne non sono solo questo e il loro ruolo nell’Italia e nel mondo deve essere valorizzato.
Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sembra essere ottimista al riguardo e annuncia l’inserimento nei libri di testo di molte storie di donne che al momento restano a 2 dimensioni: mamme casalinghe e principesse e fate.
I libri scolastici, sotto questo punto di vista, sono fermi agli anni 50 mentre la società italiana va avanti con mamme e donne che lavorano e rivestono ruoli fondamentali nella società.
Nel 2010 la casa editrice Rosenberg&Sellier ha pubblicarto un libro sugli stereotipi di genere nei libri di testo delle scuole elementari con esisti molto sconfortanti: il 59% delle volte protagonisti delle storie sono gli uomini che rivestono il ruolo di cavalieri, re, ingegneri, medici, scienziati mentre le donne sono relegate in un ruolo subalterno impersonando il ruolo di mamme, casalinghe, principesse o fate e quando lavorano sono maestre. In questo modo alle bambine passa il messaggio che mentre l’esplorazione del mondo e il ruolo attivo spetta ai maschi, per loro il futuro riserva soltanto il ruolo di spettatrici passive.
Questo va ad incidere negativamente sull’immaginario e sulle aspirazioni delle bambine provocando, però, allo stesso tempo, anche uno scollamento di quello che accade nella realtà e quello che i bambini vivono in casa dove la mamma non sempre è in cucina con il grembiule: ciò crea confusione. Ma la cosa più grave è che bambine e ragazze molto spesso sono portate a pensare di non poter rivestire ruoli che i libri di testo assegnano agli uomini e questo porta a non doversi sorprendere più di tanto se gli studi scientifici non sono scelti spesso dalle ragazze poichè nei testi scolastici gli scienziati sono sempre uomini.
“L’emancipazione femminile in Europa parte dalla scuola è la base per abbattere stereotipi e pregiudizi, ma soprattutto per fare quello che le ragazze devono fare: osare, avere fiducia in sé, credere nelle loro capacità competitive. Non avere in futuro un grande numero di donne leader nel campo delle scienze e della tecnologia sarebbe un grande handicap per la nostra società” ha sostenuto il ministro Giannini.