Ddl delega Governo: riformare sistema di reclutamento del personale docente (corso-concorso per insegnare, tutela TFA e PAS, esaurire graduatorie), organi collegiali e stato giuridico

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red – Discusso oggi al Consiglio dei Ministri un collegato alla legge di stabilità 2014, ci è stato recapitato a distanza di poche ore il testo integrale. Molti gli ambiti di richiesta di intervento, dalla semplificazione normativa al reclutamento, dagli organi collegiali della scuola, alla costruzione di reti di scuole, ma anche stato giuridico e trattamento economico del personale docente.

red – Discusso oggi al Consiglio dei Ministri un collegato alla legge di stabilità 2014, ci è stato recapitato a distanza di poche ore il testo integrale. Molti gli ambiti di richiesta di intervento, dalla semplificazione normativa al reclutamento, dagli organi collegiali della scuola, alla costruzione di reti di scuole, ma anche stato giuridico e trattamento economico del personale docente.

Nell’Articolo 1 ci sono ben 10 punti con altrettanti ambiti che vengono delegati al Governo.

Riforma reclutamento

Il punto h.1 chiede al Governo un intervento per una riforma organica del reclutamento, che garantisca la tutela delle diverse categorie di soggetti abilitati, mantenga l’equilibrio tra le assunzioni per concorso e gli scorrimenti di graduatoria, fermo restando il rispetto del principio del merito, che consenta lo smaltimento del precariato, anche attraverso il ricorso al corso-concorso per l’accesso all’insegnamento presso le istituzioni scolastiche

Semplificazione normativa

Il testo delega il Governo a intervenire nel sistema normativo scolastico al fine di renderlo più semplice, meno frammentario e tortuoso, in cui le regole da applicare siano facilmente conoscibili e il più possibile semplici da applicare.

Si parte da una situazione che il Ministro ha definito come "un groviglio di fonti normative in tutti i settori che afferiscono al Ministero tale da generare confusione, ampi margini di discrezionalità, minori garanzie per gli interessati, eccessivo contenzioso (solo nel settore scuola sono migliaia i ricorsi. Non c’è atto dell’amministrazione che non sia sommerso da ricorsi)."

Da qui, la volontà di una sistemazione, semplificazione e "disboscamento della giungla normativa attualmente esistente, attraverso lo strumento della codificazione (con testi unici) della normativa di scuola, università e ricerca."

 Così, i primi sette commi dell’articolo 1 della delega riguardano una semplificazione dell’ambito normativo che va dalla organizzazione delle disposizioni legislative  divisi per settori omogenei o materie, all’inserimento degli estremi della previgente fonte normativa per agevolare la consultazione della normativa, dall’adeguamento della normativa alla giurisprudenza costituzionale, europea e superiori, alla indicazione esplicita delle norme abrogate.

Organi collegiali

Si chiede anche una riforma degli organi collegiali nonché la costituzione di reti di scuole con definizione di compiti, incentivi e forme di coordinamento.

Stato giuridico e trattamento economico

Il Governo viene, inoltre, delegato ad avviare i procedimento relativi allo stato giuridico e al trattamento economico del personale, con il superamento delle disparità di trattamento e la precisa "definizione dei rapporti tra le diverse fonti di disciplina pubblicistica e negoziale".

Insomma, quella meritocrazia scomparsa dalla legge di stabilità, ritorna sotto delega al Governo.

Appena terminato l’iter del Decreto Istruzione, si riparte con nuovi interventi. Non si può certo dire che la scuola non sia nell’agenda di questo esecutivo.

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