Concorso scuola docenti: docenti di ruolo non si candidano a commissari. Questione economica, di solidarietà con proteste abilitati, o di dignità professionale?

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Sono ormai numerose le regioni ancora alla ricerca di insegnanti per le commissioni giudicatrici del concorso a cattedra 2016. E non solo per classi di concorso di nicchia, il problema esiste ed è urgente riflettervi.

Sono ormai numerose le regioni ancora alla ricerca di insegnanti per le commissioni giudicatrici del concorso a cattedra 2016. E non solo per classi di concorso di nicchia, il problema esiste ed è urgente riflettervi.

Perchè i docenti di ruolo non hanno risposto in massa alla "chiamata" del Miur per adempiere a questo compito?

La questione economica. La poniamo al primo posto, non per questione di venalità, ma perchè effettivamente ci sembra che il compenso proposto sia a coloro che si candidano come commissari che come Presidente sia veramente irrisorio, se non ridicolo.

Si tratta (parliamo di compensi lordi) di:

Compenso base:

Presidente: € 251,00

Componente : € 209,24

per ciascun elaborato o candidato esaminato: € 0,50

I compensi di cui sopra non possono cumulativamente eccedere € 2.051,70

Nel caso di suddivisione delle commissioni esaminatrici in sottocommissioni, ai componenti di queste ultime compete il compenso base, ridotto del 50 per cento.

Mancato esonero dal servizio. Ai commissari si richiede, per tale compenso, di svolgere il lavoro aggiungendolo alla normale routine quotidiana (lezioni, progettazione, programmazione, autoformazione, aggiornamento, registro elettronico, riunioni), e anche durante i mesi estivi (nel 2012 molte commissioni lavorarano a pieno ritmo anche durante il mese di agosto per arrivare in tempo alle immissioni in ruolo).

Un compenso che deve ripagare i commissari della scelta di decidere del futuro professionale di colleghi, ponendosi al riparo da controversie che potrebbero sfociare in ricorsi.

Solidarietà. Alcuni fra i candidti al concorso scuola 2016, che ha sposato la causa del #noconcorso, interpreta tale rinuncia come atto di solidarietà nei confronti dei colleghi con i quali hanno spesso lavorato fianco a fianco, sperando che tale atto possa indurre il Governo ad accettare la richiesta di inserimento degli abilitati post SSIS nelle Graduatorie ad esaurimento, come doppio canale per le assunzioni.

Non sappiamo dire se sia veramente così, ma il dubbio lo abbiamo. Anche perchè il ritardo nella formazione delle commissioni può pregiudicare la timeline della procedura concorsuale e quindi, al contrario, rischiare che qualche giovane collega a settembre non sia in ruolo perchè i tempi inevitabilmente si allungheranno.

La dignità professionale. Non è invece che attraverso questo gesto silente i prof. e le maestre hanno dimostrato il proprio dissenso nei confronti di una politica governativa e ministeriale che non tiene conto del grande ruolo che la categoria svolge quotidianamente e che ha necessità di essere valorizzata? Forse con questi si vuole dire che non sufficienti i 500 euro annuali o il bonus del merito, servono altre iniziative, quelle per cui ogni insegnante deve sentirsi apprezzato nel lavoro che svolge, anche attraverso un compenso adeguato al lavoro che viene richiesto.

E allora si aumenti il compenso offerto e si pongano condizioni di lavoro adeguate alla responsabilità richiesta. Magari le cose cambieranno.

Le regioni che cercano commissari sono al momento Friuli V.G., Sardegna, Campania, Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Sicilia

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