Concorso scuola. Candidato disabile deve spostarsi dalla Sardegna in Lazio per prova scritta. Lettera
Buongiorno, sono Alessandro Cappato, docente di Laboratori di servizi enogastronomici, settore sala e vendita della nuova classe B21 di cui esami di concorso si terranno nella Regione Lazio ed al momento attuale è nota la data, 16 maggio, ma non il luogo.
Buongiorno, sono Alessandro Cappato, docente di Laboratori di servizi enogastronomici, settore sala e vendita della nuova classe B21 di cui esami di concorso si terranno nella Regione Lazio ed al momento attuale è nota la data, 16 maggio, ma non il luogo.
Vi scrivo come suggerito dal sistema per i candidati disabili in fase di compilazione della domanda del concorso, al fine di specificare ausili, tempi aggiuntivi necessari per lo svolgimento della prova e, relativa documentazione medica.
La documentazione che troverete in allegato è composta dall’invalidità civile rilasciata dal tribunale di Cagliari attestante l’80% di invalidità, l’ultima relazione della neurologa che attesta il mio punteggio EDSS 5.0, un linguaggio tecnico che afferma, tra le altre cose, la mia forte difficoltà nella deambulazione, non faccio più di 150 mt che definire camminando è un eufemismo, lo sforzo fisico comporta una difficoltosa attività logica poco avezza allo svolgimento di un concorso la dove il caldo da solo a me costituisce un fattore invalidante esponenziale considerata data e orario della prova.
Considerata la documentazione medica, è possibile che il mio stato già non facile debba trasformarsi in un calvario in tempi cosi stretti, per poter arrivare dove non so e in quali condizioni poi.
Non è proprio possibile farmi svolgere la prova qui in Sardegna? E’ così impossibile? Il PAS svolto in Puglia è stato una continua umiliazione, non basta ancora? Conservo tutta la mia dignità, ma quanto è alto il prezzo da pagare?
Nei documenti invio la 104, la legge 68 e ovunque svolgerò la prova necessito di un tutor, di una carrozzella, di servizi igienici facilmente fruibili, di assenza di barriere architettoniche, di tempi aggiuntivi e di tutto ciò che si evince dai vari documenti da me presentati.
Mi spiace nel caso in cui le mie parole possano urtare o sembrino fuori luogo, sono solamente stanco.
Mi si chiede di prepararmi quando le mie energie le uso per la scuola è per gli ospedali, ci insegnano cosa sono i BES, mi guardo e mi dico, non avrei forse anche io diritto e dico, Diritto, ad un programma specifico?
Si parla di parità ma sono solo belle parole.
Vi ringrazio per aver pazientemente letto.
Vi auguro buon lavoro,
cordialità
Alessandro Cappato