Concorso scuola 2015: esclusi insegnanti di ruolo. Anief: sbagliato, ricorreremo nei tribunali

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Adele Sammarro – L'attesissimo concorso a cattedra sembra partire con il piede sbagliato. La bozza del bando ha suscitato non poche polemiche. Tanto da originare malcontento e contestazioni ovunque.

Adele Sammarro – L'attesissimo concorso a cattedra sembra partire con il piede sbagliato. La bozza del bando ha suscitato non poche polemiche. Tanto da originare malcontento e contestazioni ovunque.

Tra gli aspiranti candidati c'è già un gran fermento. Secondo quanto dichiarato dalla Ministra dell'istruzione, Stefania Giannini, il bando dovrebbe uscire entro il 31 dicembre.

Ma la bozza non piace né ai prof di ruolo, né agli aspiranti candidati, insomma pare che i requisiti d'accesso non siano dei migliori e abbiano dei limiti.

Troppe penalizzazioni. Intanto, dalle notizie trapelate dalla commissione che in questi giorni sta lavorando alla stesura del bando, pare che l'accesso al concorso sia riservato solo ai docenti abilitati, per cui restano esclusi, oltre ai laureati, anche gli insegnanti di ruolo che intendono cambiare materia o grado di scuola; ed è stata la fuga di queste notizie a suscitare l'ira di numerosi aspiranti candidati del capoluogo bruzio.

Tanto da indurre un gruppo di insegnanti di Religione cattolica di ruolo a scrivere a Matteo Renzi e al sottosegretario all'istruzione, Davide Faraone.

Così, gli insegnanti dopo aver visionato la bozza del bando hanno deciso di mettere nero su bianco il proprio dissenso e la loro indignazione.

Nel testo della missiva si legge:“Siamo un gruppo di insegnanti di Religione Cattolica, entrate di ruolo nell'anno scolastico 2005/06 dopo avere superato il concorso riservato. Possediamo titoli ed abilitazioni (sostegno polivalente, inglese, francese, master ed altro ancora), in quanto laureate in Scienze della Formazione Primaria nell'Anno Accademico 2001/02, desideravamo fare il passaggio di ruolo, ma la Legge 186/2003 ce lo impedisce. Inoltre, non avendo aggiornato la graduatoria siamo state anche depennate dalla GaE(graduatorie ad esaurimento). Per noi l'unica speranza era il nuovo concorso a cattedra 2015/16, ma leggendo i requisiti di accesso, è ribadito che vengono esclusi i docenti di ruolo. Dobbiamo, nonostante i titoli acquisiti, dunque, rimanere nella graduatoria degli IRC(insegnanti di religione cattolica) fino alla pensione? Che senso- si chiedono i docenti- ha bandire un concorso e vietarne l'accesso? Tutto questo noi lo riteniamo penalizzante, perché non ci dà la facoltà di una eventuale scelta di passaggio in altri ruoli, così come invece è possibile per le tante colleghe che insegnano altre discipline. Nell'attesa di un vostro interessamento e chiarimento inviamo cordiali saluti.”

Intanto, pare che il Premier Renzi e il sottosegretario abbiano ignorato il contenuto delle lettera, tanto da far accrescere l'amarezza e la delusione delle insegnanti, ormai sfiduciate.

Gli aspiranti candidati sono sul piede di guerra. Ma le lamentele dei docenti sono state subito raccolte dall'Anief, giovane sindacato della scuola, che certamente- fa sapere- non starà a guardare, infatti, si dice pronto a ricorrere se il Miur non rettificherà, fin da subito, i requisiti d'accesso al concorso 2015; pertanto-secondo il sindacato-sarà di nuovo battaglia.

Per l'Anief, dunque, devono essere rispettati i principi della Carta costituzionale, “troppo spesso violati e dimenticati”. Sarebbe opportuno ricordare che negli anni precedenti alcune sentenze definitive di Tar e lo stesso Consiglio di Stato, hanno decretato illegittima l'esclusione dei docenti di ruolo dal concorso, per cui solo successivamente è stata concessa la partecipazione ai concorsi pubblici anche ai docenti già di ruolo.

Insomma, per i giudici amministrativi è lesivo cassare le legittime aspirazioni dei docenti di ruolo a partecipare ad una selezione pubblica nazionale, perché, secondo quanto da loro ribadito, va offerta la possibilità di accedere al ruolo in altra classe di concorso, in modo da trovare una condizione più confacente alla propria preparazione e alle proprie aspirazioni.

Alla luce dei fatti, dunque, se il Ministero dell'istruzione non rettificherà il bando si profila un lungo periodo di battaglie nei tribunali.

Naturalmente prima di dire la parola definitiva bisognerà attendere la pubblicazione ufficiale del bando di concorso che dovrebbe avvenire a breve.

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