Chiamata diretta, school bonus, alternanza scuola-lavoro: processi a rischio corruzione. PSP, intervenga l’ANAC
I partigiani della scuola pubblica ha nuovamente scritto al presidente dell'ANAC Cantone, al fine di evidenziare alcuni procedimenti a rischio di corruzione, evidenziati nella delibera n. 430 della medesima autorità nazionale anticorruzione e determinati dalle novità introdotte dalla legge di riforma della scuola.
I partigiani della scuola pubblica ha nuovamente scritto al presidente dell'ANAC Cantone, al fine di evidenziare alcuni procedimenti a rischio di corruzione, evidenziati nella delibera n. 430 della medesima autorità nazionale anticorruzione e determinati dalle novità introdotte dalla legge di riforma della scuola.
I procedimenti evidenziati dai PSP riguardano la chiamata diretta, lo school bonus, l'alternanza scuola-lavoro e le scelte didattiche dei docenti che potrebbero essere influenzate dal DS, in quanto è lo stesso ad assumere i docenti.
Riguardo al primo aspetto, ossia la chiamata diretta, i PSP evidenziano che le misure volte ad evitare il rischio corruzione nell'ambito della chiamata diretta, previste nella medesima delibera ANAC, non saranno rispettate, per una questione legata alla tempistica. Nel documento dell'ANAC, infatti, si consiglia, al fine di rendere il processo di assegnazione dell'incarico ai docenti dell'ambito, di definire criteri oggettivi per poi procedere alla pubblicazione degli stessi, anche tramite circolari esplicative, e degli incarichi conferiti. Incrociando le date di pubblicazione degli avvisi e quelle in cui i docenti dovranno caricare i curriculum su Istanze On line, è evidente che i dirigenti possono pubblicare gli avvisi dopo che i docenti caricano i curriculum, per cui si potrebbero definire dei criteri su misura per il docente che si vuole "chiamare". In particolare – scrivono i PSP – nella scuola secondaria di secondo grado i CV devono essere caricati a cominciare dal 16 agosto mentre i criteriverrano individuati a cominciare dal 18 agosto, ossia due giorni dopo. Secondo tale tempistica, dunque, le misure previste dall'autorità anticorruzione sono inapplicabili: prima i curriculum e poi gli avvisi con i criteri.
Quanto allo school bonus, i PSP ritengono che i finanziatori delle scuole potrebbero determinare le scelte dei dirigenti, la cui valutazione è legata dal raggiungimento degli obiettivi delineati nell’atto di indirizzo e dalla valorizzazione delle risorse umane, che necessitano di un investimento economico che non può trovare appoggio in fondi d’istituto tanto ridotti da dover essere alimentati dai contributivolontari dell’utenza. L’unico appiglio che avrebbe il Dirigente Scolastico per soddisfare la responsabilità di risultato che gli consentirebbe di accederealla retribuzione appositamente prevista per la sua figura professionale sarebbe dunque il reperimento di finanziamenti esterni privati. Privati, che a detta dei PSP, potrebbero finanziare la scuola in cambio magari dell'assunzione di un docente loro amico o dell'acquisto di beni e servizi nella loro azienda da parte dell'Istituto.
L'alternanza scuola – lavoro potrebbe anch'essa determinare dei processi corruttivi di “cambio di utilità” tra impresa e Dirigente scolastico o tra aziende e famiglie, atteso che quest’anno alcuni istituti, in difficoltà per l’assenza di un registro dell’alternanza con le varie imprese, hanno demandato alle stessefamiglie la ricerca di aziende disponibili a questa pratica di tirocinio e la valutazione dell’azienda concorre a quella curricolare dell’allievo.
Ultimo aspetto, oggetto della missiva dei PSP all'ANAC riguarda l'influenza, che il DS potrebbe esercitare sulle scelte didattiche dei docenti e la valutazione, essendo il dirigente medesimo ad assumere gli insegnanti, a valutarli e ad attribuirgli il bonus premiale.
Alla luce di quanto suddetto, i PSP chiedono un incontro anche pubblico con il presidente Cantone, che potrebbe intercedere nei confronti del Miur affinché corregga tutte le storture della legge n. 107/2015.