Chiamata diretta. Neoimmessi in ruolo 2015 potrebbero avere pochi titoli, Dirigenti Scolastici si accontenteranno
Sta per delinearsi il pacchetto "chiamata diretta" o meglio l'assegnazione alle scuole di servizio dei docenti che con la mobilità 2016/17 otterranno la titolarità su ambito territoriale.
Sta per delinearsi il pacchetto "chiamata diretta" o meglio l'assegnazione alle scuole di servizio dei docenti che con la mobilità 2016/17 otterranno la titolarità su ambito territoriale.
Abbiamo spiegato in questo articolo quali sono le categorie di docenti interessate dalla chiamata diretta
Quindi in parte i docenti già di ruolo, assunti entro l'a.s. 2014/15, ma per la stragrande maggioranza i neoassunti con il piano straordinario del 2015, e poi la minoranza dei docenti che sarà assunta a tempo indeterminato dal 2016/17.
Nel gruppo più corposo, quello dei neoassunti 2015, bisogna fare dei distinguo. Tra di essi infatti c'erano precari "storici", con alle spalle anni di supplenza e moltissima esperienza (a volte non sempre certificata e documentabile), ma non dimentichiamo che all'epoca delle assunzioni della fase C – quella del cosiddetto potenziamento – c'è stata una polemica sull'opportunità di portare in cattedra insegnanti che diventavano tali per diritto di graduatoria, per un concorso o un minicorso superato anche tredici anni prima, e che in questi anni si sono dedicati ad altri attività.
Adesso i Dirigenti Scolastici cercheranno docenti con le competenze, le esperienze e i titoli adatti per realizzare il progetto formativo stabilito in Collegio dei docenti. E dovranno farlo (a meno di cambiamenti dell'ultimo momento) tra la rosa dei candidati che proporranno il curriculum proprio in quella scuola.
Paradossalmente, non è detto che per candidarsi bisognerà avere tutti i requisiti richiesti, in quanto la possibilità di avere l'incarico dipenderà anche da cosa potrà sfoderare la concorrenza. E – leggendo le esperienze proposte – non è detto che almeno in questo primo anno di sperimentazione della chiamata diretta – ci sarà tutta questa concorrenza.
Da un lato un'ottima occasione per i docenti che possono vantare esperienze che rientrano nella tabella, dall'altra una sorta di "corsa al ribasso". Se il Dirigente Scolastico non troverà tra i candidati chi ha o i quattro (o quelli che saranno) requisiti richiesti, passerà ad esaminare le candidature di chi ne ha tre e così via.
Certamente rimane sempre la possibilità del colloquio che a questo punto potrebbe anche essere dirimente per la scelta, ma resta il fatto che in questo caso il meccanismo avrà mostrato i suoi limiti. Scontentando molti.