Chiamata diretta deve essere coerente al PTOF e agli obiettivi formativi, non alla libera fantasia del dirigente

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Gli indirizzi della Nota 2609 del 22/07/2016 e le interpretazioni. La chiamata diretta sta facendo il suo corso e dalla lettura degli avvisi già visibili sui siti scolastici di tutta la penisola emerge in modo evidente in taluni casi uno sviamento operativo rispetto alle indicazioni fornite con Nota del 22/07/2016 prot.2609, una velata incapacità di ecologizzare i consigli asseriti dal documento ministeriale, cosicché assistiamo ad un mosaico di annunci, avvisi e bandi che mostrano tutta la fantasia e creatività di alcuni dirigenti scolastici.

Gli indirizzi della Nota 2609 del 22/07/2016 e le interpretazioni. La chiamata diretta sta facendo il suo corso e dalla lettura degli avvisi già visibili sui siti scolastici di tutta la penisola emerge in modo evidente in taluni casi uno sviamento operativo rispetto alle indicazioni fornite con Nota del 22/07/2016 prot.2609, una velata incapacità di ecologizzare i consigli asseriti dal documento ministeriale, cosicché assistiamo ad un mosaico di annunci, avvisi e bandi che mostrano tutta la fantasia e creatività di alcuni dirigenti scolastici.

L’estensore della nota citata, in apertura ha affermato che le indicazioni operative sono fornite per mantenere, in questo nuovo percorso innovativo, correttezza formale e sostanziale dell’azione amministrativa, soprattutto in termini di trasparenza e di pari opportunità, se questo principio fosse stato recepito nel suo significato intrinseco non avremmo di certo assistito a certi annunci fantasiosi che hanno allargato il costrutto della competenza o dell’esperienza, includendo all’interno dei bandi o avvisi, l’aver prestato esperienza lavorativa per almeno 180 giorni di servizio nella scuola promotrice. La linea seguita da questi dirigenti scolastici appare piuttosto decisiva e selettiva sulla scelta, non lasciando scampo ad una buona parte di aspiranti candidati che si vedranno esclusi proprio per il fatto di non possedere tale requisito.

Alla inusuale richiesta si possono citare anche i casi di dirigenti che hanno lasciato piena libertà ai candidati nell’espressione dei requisiti, ispirandosi forse al principio narrativo quale metodo per raccontarsi, o di quelli che hanno evidenziato con estrema enfasi la ricerca di docenti superdotati, con esperienze didattiche, metodologiche ed organizzative del tutto inapplicabili nei contesti di riferimento, slegate dal PTOF e poco richiedibili ad esempio a quei docenti che si trovano al primo anno di esperienza di insegnamento.

Individuazione delle competenze e coerenza on il PTOF

Ritornando alla nota 2609, su un punto è chiara: “l’individuazione per competenze” deve essere speculare al Piano triennale dell’offerta formativa, alla sua progettualità che è stata definita tenendo conto degli indirizzi del dirigente scolastico e delle scelte pedagogiche e didattiche dei Collegi dei docenti.

La nota con molto stile sostiene che “individuare i docenti con questa modalità significa quindi stabilire quali possano essere le caratteristiche professionali complementari a quelle previste per la specifica abilitazione all'insegnamento”. Si vuole insomma sottolineare che il dirigente scolastico non deve scegliere avendo presente l’idea di docente che porta narcisisticamente in sé, a volte anche fuorviata dalle mode didattiche e metodologiche innovative, ma considerando le reali esigenze formative della sua scuola, come scaturenti dal PTOF e dal Piano di Miglioramento. In ragione di ciò la procedura della cosiddetta ‘chiamata diretta’, se agita in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa dovrebbe condurre a dar rilievo, in modo più accentuato, anzitutto a quelle che sono le finalità educative della scuola, successivamente agli obiettivi formativi prioritari elencati nel comma 7 dell’art.1 della Legge 107 che la scuola ha fatto suoi, le istituzioni scolastiche (…) individuano il fabbisogno di posti del’organico del’autonomia, in relazione all’offerta formativa che intendono realizzare(…) nonché in riferimento a iniziative di potenziamento dell’offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari” .

Ebbene si capisce che l’organico dell’autonomia:

  • è funzionale alla realizzazione dell’offerta formativa
  • che la scelta dei docenti è strumentale alla progettualità della scuole
  • che a rigor di logica nell’avviso di disponibilità per posti da coprire andrebbero perlomeno specificati gli obiettivi da raggiungere, l’uso e la funzionalità per cui si richiedono determinate risorse umane e talune esperienze.

Tutto ciò significa non partire da schemi e requisiti predefiniti, sterili e scontati, ma fare in modo che ciascun docente possa presentarsi per quello che è, semplicemente per la sua agency, a prescindere dai titoli richiesti (“evitare che la mera quantità dei corsi possa costituire uno strumento automatico di selezione” Cfr. Nota 2609), che la sua esperienza possa ‘dirsi’ soprattutto funzionale al raggiungimento degli obiettivi della scuola. 

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