Bonus docenti, indagine Cisl: docenti perplessi ma partecipativi

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La Cisl Scuola torna a verificare lo stato di avanzamento dei lavori sulla controversa questione del bonus per la valorizzazione professionale dei docenti e ha avviato da poco un secondo monitoraggio attraverso i suoi delegati e rappresentanti RSU. In pochi giorni sono già 1.500 le scuole di cui sono pervenuti i dati, raccolti sulla base di un questionario a risposta chiusa con cui si tasta il polso di una categoria che, stando alle risposte, conferma un atteggiamento di prevalente perplessità e dissenso rispetto all’innovazione introdotta, ma esprime comunque una forte volontà di presenza e protagonismo anche su una materia a così alto tasso di criticità. 
La Cisl Scuola torna a verificare lo stato di avanzamento dei lavori sulla controversa questione del bonus per la valorizzazione professionale dei docenti e ha avviato da poco un secondo monitoraggio attraverso i suoi delegati e rappresentanti RSU. In pochi giorni sono già 1.500 le scuole di cui sono pervenuti i dati, raccolti sulla base di un questionario a risposta chiusa con cui si tasta il polso di una categoria che, stando alle risposte, conferma un atteggiamento di prevalente perplessità e dissenso rispetto all’innovazione introdotta, ma esprime comunque una forte volontà di presenza e protagonismo anche su una materia a così alto tasso di criticità. 

La definizione dei criteri da parte dei Comitati di Valutazione, ormai deliberata nel 90,6% delle scuole, è stata assunta all’unanimità nel 72,8% dei casi; laddove la delibera è passata a maggioranza, un voto totalmente contrario dell’intera componente docenti si è avuto solo nel 3,1% dei casi (hanno votato a favore nel 42,7%, si sono divisi tra favorevoli e contrari nel 54,3% dei casi). Trascurabile la percentuale delle situazioni in cui la deliberà è passata col voto contrario del dirigente (solo 9 volte, 3,4%).

Molto bassa (11,2%) la percentuale delle scuole in cui si registra un prevalente atteggiamento di consenso da parte degli insegnanti; lo stato d’animo nettamente più diffuso è quello di una “perplessità” che investe il 56,6% delle scuole. Quelle in cui prevale un netto dissenso sono il 21,1%, mentre domina l’indifferenza in 158 scuole (11,1%). 

Per una più dettagliata analisi occorre attendere la chiusura della rilevazione, che si protrarrà ancora per qualche giorno, ma il segnale che emerge dalle risposte raccolte sembra già abbastanza chiaro: gli insegnanti non giudicano positivamente la novità introdotta col bonus, ma non si rassegnano a subirla passivamente.

“Se dovessimo ricorrere a una metafora per descrivere i comportamenti che emergono – dichiara la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi –  potremmo dire ‘né guerriglia, né Aventino’, ma un corpo professionale che non tralascia mai le opportunità di intervenire nel merito delle questioni, senza fughe né arroccamenti, assicurando un suo qualificato contributo di elaborazione e di proposta ogni qual volta è messo in condizione di essere attore dei processi che lo riguardano. È la conferma di quanto andiamo da tempo sostenendo – prosegue la segretaria generale –  in tema di valorizzazione del merito non vi sono atteggiamenti di rifiuto pregiudiziale , dissensi e perplessità nascono da modalità ‘discutibili e mai discusse’, estranee e lontane dalle migliori esperienze del mondo della scuola, al quale si vorrebbero imporre in modo unilaterale. La sede più giusta e opportuna di confronto e di decisione su questi temi – conclude – resta quella contrattuale: incredibile che questo Governo non se ne renda conto e si rifiuti di accettarlo, preferendo solleticare qualche vanità verticistica piuttosto che valorizzare le vie e gli strumenti del dialogo e della condivisione”.

Roma, 15 giugno 2016

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