Blocco scatti di anzianità 2013. E’ levata di scudi da parte dei sindacati. Previsto blocco contratto fino al 2017

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red – Bocciatura unanime da parte dei maggiori sindacati del comparto scuola relativamente alla presunta bozza di decreto che prevederebbe il blocco degli scatti di anzianità anche per il 2013. FLCGIL, Governo in scadenza e senza credibilità. CISL, bersaglio sbagliato. UIL, adeguare stipendi a standard europei. Gilda, gravità inaudita. ANIEF, scenario apocalittico.

red – Bocciatura unanime da parte dei maggiori sindacati del comparto scuola relativamente alla presunta bozza di decreto che prevederebbe il blocco degli scatti di anzianità anche per il 2013. FLCGIL, Governo in scadenza e senza credibilità. CISL, bersaglio sbagliato. UIL, adeguare stipendi a standard europei. Gilda, gravità inaudita. ANIEF, scenario apocalittico.

Non ci sono dubbi sul punto di vista dei sindacati relativamente ad un eventuale ed ulteriore blocco degli scatti di anziantà e del rinnovo del contratto previsto per il 2014 e che secondo ulteriori indiscrezioni rimarrebbe bloccato fino al 2017.

La FLCGIL, per bocca di Domenico Pantaleo, ha parlato di un "Governo al termine del suo mandato e bocciato sonoramente dal voto popolare che non può continuare a colpire le condizioni di lavoro in tutti i comparti pubblici". Se quanto trapelato dalla stampa fosse vero, si porrebbe, secondo il segretario della FLCGIL, una questione democratica perché "un atto di tale rilevanza, per le condizioni dei lavoratori, dovrebbe essere discusso con le organizzazioni sindacali e convolgendo il Parlamento". "Tutto questo – conclude Pantaleo – non può essere affrontato da un Governo in scadenza e senza più alcuna credibilità".

Per la CISL, un tale provvedimento "colpirebbe il bersaglio sbagliato". "Non è la spesa per il personale che zavorra le finanze pubbliche, ma gli sprechi e la cattiva organizzazione. Dal 2006 in 5 anni il numero dei dipendenti pubblici è calato del 7,5%, nella scuola il calo è stato ancora più marcato. Le retribuzioni sono ferme dal 2010. Mentre la spesa pubblica continua a crescere". Ciò che manca è un vero piano di crescita per l’economia, invece di continuare a tagliare servizi pubblici come la scuola. L’intero comunicato

Per la UIL "Le risorse vanno trovate eliminando gli sprechi e i privilegi" e non tagliando gli stipendi. Quest’ultimi, tra l’altro, ben al di sotto della media europea e per i quali il sindacato chiede un riallineamento. Un provvedimento, quindi, in controtendenza, che punta ad un aumento degli stipendi e non ad un ulteriore blocco degli scatti. L’intero comunicato con la comparazione degli stipendi a livello europeo

Anche la Gilda è intervenuta attraverso il proprio coordinatore. "E´ molto strano – dice Di Meglio – che circoli una bozza di decreto ministeriale riguardante ulteriori blocchi dei contratti e degli scatti di anzianità relativi al 2013 mentre si attende l´insediamento del nuovo governo. Se la notizia venisse confermata, sarebbe molto grave, considerato anche che i docenti sono ancora in attesa del pagamento degli scatti del 2012 nonostante l´impegno assunto dal governo con una legge". E promette, se le voci dovessero essere confermate, "un´azione sindacale dura".

Infine l’ANIEF, in realtà la prima organizzazione a divulgare un comunicato sul nuovo blocco degli scatti. Secondo il giovane ma agguerrito sindacato, lo scenario proposto dalla bozza di decreto delinea uno scenario "apocalittico". L’accento viene posto sulla legittimità del provvedimento. "Perché – scrivono dal sindacato – chi lo ha formulato non ha tenuto conto della sentenza della Consulta n. 223 del 2012, in base alla quale è stato stabilito che nei confronti dei magistrati, e per analogia di tutti i dipendenti pubblici, non può essere ascrivibile avviare il blocco contrattuale, nemmeno in via eccezionale. I giudici hanno infatti spiegato che la irrecuperabilità del diritto allo stipendio equo lede gli articoli 1, 36 e 39 della Costituzione".

Nel contempo, giorno 27 si è riunito il Consiglio dei Ministri, ma di tale provvedimento se ne è vista traccia. Il MEF ha emanato una nota con la quale rimanda il tutto alla prossima settimana. Il nuovo parlamento si insedierà a metà marzo e gli insegnanti tengono il fiato sospeso.

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