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Bambini obesi, 3 su 10. E’ record al Sud. Distributori di bevande nei corridoi, la coerenza delle scuole: si predica bene e si razzola male

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dp – Oggetto di didattica, l’alimentazione, grazie soprattutto al Decreto istruzione che chiede una sensibilizzazione all’uso di prodotti biologici, entrerà nel nostro linguaggio scolastico quotidiano. Diverse invece le scelte all’interno delle scuole, cattivo esempio per i nostri studenti.

dp – Oggetto di didattica, l’alimentazione, grazie soprattutto al Decreto istruzione che chiede una sensibilizzazione all’uso di prodotti biologici, entrerà nel nostro linguaggio scolastico quotidiano. Diverse invece le scelte all’interno delle scuole, cattivo esempio per i nostri studenti.

Così, ci si può ritrovare ad un collegio docenti a dover lottare perché non vengano installati in una scuola dei distributori di merendine o, peggio, di bevande contenenti sostanze eccitanti (dalla caffeina, alla teina, dalla taurina agli zuccheri o dolcificanti).

La coerenza, a volte, a scuola non è di casa. Ma basta dare un’occhiata ai numeri forniti dall’UNICEF, dal titolo “Bambini e adolescenti tra nutrizione e malnutrizione”, per scoprire che il problema alimentare dovrebbe essere prioritario nell’educazione delle future generazioni e non soltanto sulla carta.

A livello globale la malnutrizione è co-responsabile di più di 3 milioni di morti di bambini con meno di 5 anni, ma in Italia a preoccupare sono invece sovrappeso e obesità.

Secondo i dati l’obesità interessa soprattutto le regioni meridionali (34,6% contro il 22,7% del Nord-Ovest, il 21,1% del Nord.Est, il 24,6% del Centro e il 31,1% delle Isole).

Sotto accusa, il consumo di bevande gassate, snack e merendine, zuccheri e prodotti industriali in genere.

Insomma, è necessaria una vera e propria rivoluzione culturale da iniziare in classe, ma che dovrebbe continuare nelle famiglie, fornendo informazioni alle mamme, se non istituire dei corsi ad hoc.

In questa direzione si attendono indicazioni sia dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, perché fornisca indicazioni sul consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli locali, stagionali e biologici nelle scuole, elaborando anche appositi programmi di educazione alimentare da utilizzare nelle scuole, anche in collaborazione con associazioni e organizzazioni di acquisto solidale.

Mentre il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotterà specifiche linee guida, sentito il Ministero della salute, per disincentivare, nelle scuole di ogni ordine e grado, la somministrazione di alimenti e bevande sconsigliati, ossia contenenti un elevato apporto totale di lipidi per porzione, grassi trans, oli vegetali, zuccheri semplici aggiunti, alto contenuto di sodio, nitriti o nitrati utilizzati come additivi, aggiunta di zuccheri semplici e dolcificanti, elevato contenuto di teina, caffeina, taurina e similari, e per incentivare la somministrazione di alimenti per tutti coloro che sono affetti da celiachia.

Nel frattempo, forse sarebbe il caso di smobilitare le "macchinette" che distribuiscono cibo industriale dai corridoi delle scuole.

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