Anief. Il Governo deve raddoppiare le assunzioni: non 180mila, ma 350mila
Il sindacato Anief rilancia il suo piano di stabilizzazione, non distante da quello proposto in queste ore dal M5S.
Il sindacato Anief rilancia il suo piano di stabilizzazione, non distante da quello proposto in queste ore dal M5S.
Il conto è presto fatto: vanno ripristinati i 200mila posti tagliati dal 2006 ad oggi, ci sono poi i 90mila attualmente inseriti in organico di fatto, ma in realtà collocabili tra le supplenze annuali al 31 agosto. A cui vanno aggiunti i 60mila vincitori del prossimo concorso a cattedra.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è l’unico modo per tornare a una scuola di qualità. I rapporti Ocse-Ocde, sempre più sfavorevoli, parlano chiaro: senza risorse umane adeguate, qualsiasi programma di riforma sarebbe destinato a naufragare.
Secondo il giovane sindacato, i posti liberi su cui poter immettere in ruolo sono praticamente il doppio di quelli indicati dal Governo: stiamo parlando, infatti, di circa 350mila assunzioni. Una cifra vicina a quella indicata anche dal Movimento 5 Stelle, che sempre poche ore fa ha presentato un PdL comprendente “un nuovo sistema di formazione e reclutamento. Un progetto che può essere realizzato – spiegano dal M5S – eliminando i tagli della Gelmini, come promesso dallo stesso Partito Democratico e con la diminuzione delle classi pollaio”.
Secondo l’Anief, ha ragione il partito d’opposizione, perché il Governo deve prendere atto del fallimento totale derivato dagli effetti della riforma Gelmini-Tremonti che ha toccato l’apice con la Legge 133/2008. Il sindacato lo ripete da anni: l’unico modo per tornare a fornire un servizio scolastico qualificato, degno di un Paese moderno, passa per il ripristino del tempo scuola e degli organici di 10 anni fa. Facendo tornare in vita i 200mila posti tagliati dal 2006 ad oggi, si verrebbe infatti a determinare quel rapporto fisiologico tra alunni e docenti indispensabile per una scuola di qualità. A quei 200mila posti da ripristinare, vanno poi aggiunti i 90mila attualmente inseriti in organico di fatto, ma in realtà collocabili tranquillamente tra le supplenze annuali al 31 agosto. E, per concludere, se si vuole fare un discorso di assunzioni in prospettiva, nel piano di stabilizzazione vanno considerati anche i 60mila vincitori del prossimo concorso a cattedra.
“Si tratta di una quota doppia rispetto a quella prevista e annunciata dal Governo”, spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, che ricorda anche come si è arrivati a dequalificare la scuola italiana attraverso i tagli indiscriminati degli ultimi anni.