Abilitati TFA ordinario confutano argomentazioni del Ministro
inviato dal Prof. Edoardo Ricci – L’interrogazione proposta dall’on. Di Lello, finalizzata ad appurare se e con quali modalità il MIUR intenda attuare i due ordini del giorno accolti come raccomandazione dal Governo in occasione dell’approvazione del Decreto istruzione (9/01574-A/012 a firma dell’on. Locatelli per l’inserimento degli abilitati TFA edegli idonei al concorso nella quarta fascia GaE; 9/01574-A/013 a firma dell’on. Di Lello per la costituzione di una graduatoria provinciale per gli abilitati TFA e PAS valida per ‘assegnazione delle supplenze in subordine allo scorrimento delle GaE), ha prodotto la mortificante replica del copione già recitato dal Ministro Carrozza e preparato dai tecnici del Ministero.
inviato dal Prof. Edoardo Ricci – L’interrogazione proposta dall’on. Di Lello, finalizzata ad appurare se e con quali modalità il MIUR intenda attuare i due ordini del giorno accolti come raccomandazione dal Governo in occasione dell’approvazione del Decreto istruzione (9/01574-A/012 a firma dell’on. Locatelli per l’inserimento degli abilitati TFA edegli idonei al concorso nella quarta fascia GaE; 9/01574-A/013 a firma dell’on. Di Lello per la costituzione di una graduatoria provinciale per gli abilitati TFA e PAS valida per ‘assegnazione delle supplenze in subordine allo scorrimento delle GaE), ha prodotto la mortificante replica del copione già recitato dal Ministro Carrozza e preparato dai tecnici del Ministero.
Tale sceneggiatura, che da mesi assolve al compito di ignorare il titolo di abilitazione conseguito con il TFA attraverso la recitazione di una litania normativa intessuta di contraddizioni e di giustificazioni poco credibili, non può che generare sconcerto e indignazione negli 11000 tieffini che hanno sacrificato un anno allo studio e alla frequenza di questi percorsi altamente selettivi e formativi, sperando in un miglioramento fattivo della loro condizione lavorativa o nell’ingresso nel mondo dell’insegnamento, a seconda dei casi.
Il Ministro ha ribadito che la chiusura delle graduatorie ad esaurimento è stata sancita dalla Legge finanziaria n. 296/06, affermando come i successivi inserimenti eccezionali abbiano riguardato profili di abilitati che avevano maturato le aspettative in precedenza. Nulla di più falso. Le graduatorie permanenti sono state trasformate in esaurimento dalla Legge 296/06, per volontà dell’ex Ministro Fioroni, con la condizione vincolante di un loro assorbimento da ottenere tramite un piano triennale di immissioni in ruolo mai portato a termine a causa dei sopraggiunti tagli provocati dalla legge 133/08.
Se l’inserimento degli abilitati del IX ciclo SSIS 2007-09, avvenuto tramite la Legge n. 169/08, poteva rappresentare un’eccezione plausibile in virtù della loro appartenenza alla normativa previgente e istitutiva del percorso SSIS, meno comprensibile risulta l’inserimento straordinario in GaE avvenuto nel 2012 degli abilitati COBASLID, di strumento musicale e dei laureati in Scienze della Formazione Primaria entro l’a.a. 2010-11, previsto dalla Legge n. 14 del 24 febbraio 2012 tramite l’artificio della costituzione della quarta fascia aggiuntiva.
Gli unici a non meritare alcuna eccezione paiono essere, dunque, gli abilitati del TFA, che hanno dovuto pagare con l’attesa di quattro lunghi anni di sospensione dei percorsi di abilitazione e di un grave ritardo intercorso tra l’istituzione normativa e l’attuazione del nuovo percorso. L’asticella temporale per l’ingresso nelle GaE può così essere alzata progressivamente dal 2007, al 2009 fino al 2011, ma non contemplare in alcun modo chi appartiene ad una normativa del 2010 (D.m. 249/10 istitutivo del TFA) e che si è abilitato con retrodatazione nell’a.a. 2011-12.
E’ semplice svelare il motivo per cui il MIUR non intende riaprire le graduatorie ad esaurimento: l’obiettivo è evitare i costi per la finanza pubblica che scaturirebbero, dopo la reiterazione di tre contratti annuali consecutivi, dalla maturazione del diritto all’immissione in ruolo per gli abilitati TFA e per i futuri abilitati PAS, per effetto della stessa violazione della normativa comunitaria 1999/70/CE che presto determinerà la stabilizzazione di oltre 130000 abilitati in GaE.
La seconda affermazione inverosimile del Ministro ha riguardato la forma di reclutamento prescelta per il TFA, ossia il concorso. Siamo di fronte all’ennesima presa in giro per gli abilitati TFA. Il loro titolo risulta declassato e privo di validità ai fini del reclutamento, a differenza di quanto spettato per un decennio agli abilitati SSIS, e il tieffino viene lasciato a marcire nella seconda fascia delle graduatorie di istituto in compagnia di chi non ha mai superato una prova concorsuale (i PAS), in attesa di un concorso-chimera per il quale non ci sono né i posti né i soldi.
Se dovessimo, poi, delineare un quadro storico dei voltafaccia e delle piroette di questo Ministero, se volessimo collezionare in una rassegna stampa tutte le dichiarazioni contraddittorie di Maria Chiara Carrozza, scopriremmo l’andamento ciclico di una strategia che non ha altro obiettivo che temporeggiare in attesa delle imminenti sentenze del TAR (che potrebbero costringere il MIUR a disporre la riapertura delle GaE per gli abilitati TFA) e che ha visto succedersi nel tempo:
a) l’iniziale volontà di reclutare gli insegnanti tramite concorso (periodo marzo-agosto);
b) la denuncia del fallimento del concorso Profumo e l’annuncio che non ci sarebbero più stati concorsi prima della stabilizzazione dei precari (settembre);
c) la proposta di una riforma del reclutamento basata sul corso-concorso, salvo poi rimangiarsi tutto dopo la levata di scudi dei sindacati (novembre);
d) il ritorno alla promessa del concorso (dicembre).
Non è difficile disvelare, anche in questo caso, il piano sotteso alla strategia ministeriale: lasciare che tutti i PAS siano abilitati prima di bandire un nuovo concorso, al fine di rimettere in gioco tutti alla pari, come se la selezione meritocratica del TFA non fosse mai esistita e non avesse mai prodotto una distinzione tra chi ha dimostrato di possedere le conoscenze disciplinari necessarie all’insegnamento e chi non ha dato prova di padroneggiarle.
Come se non bastasse, il Ministro ha finito anche per fregiarsi di un provvedimento farsesco ed elaborato fuori tempo massimo: la modifica al D.m. 249/10 che, nelle more dell’aggiornamento della seconda fascia delle graduatorie di istituto, dovrebbe conferire la priorità nell’assegnazione delle supplenze agli abilitati di terza fascia rispetto ai non abilitati. Peccato, signora Ministro, che i non abilitati abbiano già soffiato gli incarichi annuali ai tieffini di terza fascia. E gli abilitati TFA non inseriti nelle graduatorie di istituto non meritano di godere di questa inutile priorità?
Vantarsi di un provvedimento che arriverà a gennaio e che, invece, avrebbe dovuto vedere la luce a settembre, in tempo cioè per consentire agli abilitati TFA di ricevere gli incarichi sui posti disponibili e vacanti; spacciarlo come intervento
volto a valorizzare il titolo di abilitazione TFA non fa altro che acuire l’indignazione, lo sconcerto e l’amarezza di chi, oramai, non può fare altro che registrare l’inettitudine di questo Ministero e affidare le sue speranze di giustizia alla magistratura amministrativa.
L’indignazione dei tieffini, tuttavia, lungi dal tramutarsi in rassegnazione, troverà visibilità in una nuova, vigorosa e imminente manifestazione, nella quale verranno denunciate con fermezza l’ingiustizia, la discriminazione e il misconoscimento finora ingiustamente subito.
COORDINAMENTO NAZIONALE DEI DOCENTI ABILITATI CON TFA
La risposta del Ministro Carrozza al question time del 4 dicembre 2013