Mobilità docenti, vincolo triennale da eliminare in Legge di Stabilità
Potrebbero esserci importanti novità per gli insegnanti nella prossima Legge di Stabilità.
A partire da coloro che dovrebbero sottostare ad un vincolo triennale a partire dalla nomina giuridica.
Come riequilibrare le posizioni degli insegnanti delusi dalle conseguenze del piano straordinario del 2015? Il Governo starebbe pensando ad un prossimo piano di mobilità che – insieme alla trasformazione di circa 25.000 cattedre da organico di fatto in organico di diritto – potrebbe modificare nuovamente la destinazione dei docenti.
D’altronde, che qualcosa non abbia funzionato a dovere è ormai acclarato. A partire dal famoso algoritmo zeppo di errori, di conciliazioni “prendi o lascia”, di assegnazioni provvisorie delle quali alla seconda settimana di ottobre ancora non si vede il termine e che lasciano tanti strascichi di polemiche, a partire da quella dell’assegnazione di posti di sostegno a docenti in possesso di specializzazione, a fronte di precari di II fascia delle graduatorie di istituto appositamente formati per tale lavoro.
Sono volate parole grosse in estate, la più pesante “deportazione”, ad indicare il trasferimento obbligato su uno degli ambiti territoriali costituiti nell’a.s 2016/17.
Ma i docenti potranno forse ricominciare a sperare, se nella prossima Legge di Stabilità (il cui varo è atteso entro dicembre) si eliminerà il vincolo triennale che lega i docenti alla provincia di immissione in ruolo e consente di presentare ancora una volta la domanda di mobilità per l’a.s. 2017/18 verso la provincia di interesse.
Si tratta ancora di una proposta, ma il fatto che se ne parli è di indicativo di un rinnovato interesse del Governo verso le rivendicazioni dei docenti che non hanno accettato, dopo anni di precariato, l’allontanamento dal proprio territorio e dai propri affetti.
Come sempre seguiremo da vicino gli stadi della Legge di Stabilità e rendiconteremo i passaggi parlamentari.