Mobilità docenti 2017, quando vale il servizio nelle paritarie. Uffici Scolastici per fretta potrebbero valutare erroneamente

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Ci viene segnalato in redazione da alcuni docenti interessati alla mobilità, soprattutto interprovinciale, per l’a.s. 2017/18 che gli Uffici Scolastici potrebbero valutare in maniera erronea quanto dichiarato dai docenti con autocertificazione nella domanda presentata su Istanze on line.

L’obiettivo dello staff ministeriale è quello di avere i docenti in cattedra per il 1° settembre ed evitare l’assurda situazione creatasi lo scorso anno scolastico, quando a novembre c’erano ancora classi scoperte e assegnazioni provvisorie fatte e rifatte più volte.

Al momento pochi di noi credono in questo obiettivo, ma le date della mobilità (9 giugno primaria, 22 giugno infanzia, 4 luglio secondaria I grado, 20 luglio secondaria II grado) farebbero ben sperare, delle assegnazioni provvisorie ci occuperemo più avanti.

Alcuni docenti, in base alle notifiche ricevute per infanzia e primaria, temono che l’assillo del “dobbiamo fare in tempo” non permetta agli Uffici Scolastici di svolgere al meglio il proprio lavoro, tralasciando l’importante procedura di controllo che dovrebbe accompagnare la valutazione di ciascuna domanda. E così qualcosa potrebbe sfuggire, e i punteggi risultare alterati.

Parliamo in particolare del servizio svolto nelle scuole paritarie. La sua valutazione non è rientrata infatti nelle modifiche introdotte nel contratto per la mobilità dell’a.s. 2017/18.

Resta confermata esclusivamente la precedente valutazione del servizio prestato fino al 31.8.2008 nelle scuole paritarie primarie che abbiano mantenuto lo status di parificate congiuntamente a quello di paritarie e del servizio comunque prestato nelle scuole paritarie dell’infanzia comunali, così come va valutato per i docenti che con apposito ricorso hanno ottenuto il riconoscimento di tale servizio.

Data la mancata valutazione generalizzata, alcuni docenti proporranno specifico ricorso e il primo passo è appunto quello di dichiarare tale servizio nella domanda per poi poter impugnare la mancata valutazione da parte dell’ufficio Scolastico.

Lungi da noi il voler generalizzare, molti Uffici Scolastici lavorano con scrupolo e garantiscono il massimo rispetto della normativa, ma che la procedura sia priva di trasparenza è indubbio, pertanto chi avesse dubbi – soprattutto se non otterrà il movimento richiesto – potrà accedere agli atti.

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