Mobilità 2017, chi perde posto o chiede trasferimento finirà negli ambiti territoriali e parteciperà alla chiamata diretta

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La mobilità 2016/17 si è ormai conclusa con tutti gli “strascichi” di cui siamo a conoscenze e già i docenti manifestano la loro preoccupazione per quello che succederà il prossimo anno scolastico, considerate le novità apportate dalla legge n. 107/2015.

Purtroppo le certezze sono poche e non si può azzardare alcuna previsione, ma piuttosto bisognerà attendere il prossimo contratto sui trasferimenti.

Le uniche certezze in merito sono quelle previste dalla legge n. 107/2015, che al comma 73 ha così predisposto :

“Il personale docente gia’ assunto in ruolo a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge conserva la titolarita’ della cattedra presso la scuola di appartenenza. Al personale docente assunto nell’anno scolastico 2015/2016 mediante le procedure di cui all’articolo 399 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, continuano ad applicarsi le disposizioni del medesimo decreto legislativo in merito all’attribuzione della sede durante l’anno di prova e alla successiva destinazione alla sede definitiva. Il personale docente assunto ai sensi del comma 98, lettere b) e c), e’ assegnato agli ambiti territoriali a decorrere dall’anno scolastico 2016/2017. Il personale docente in esubero o soprannumerario nell’anno scolastico 2016/2017 e’ assegnato agli ambiti territoriali. Dall’anno scolastico 2016/2017 la mobilita’ territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali”.

Stando al suddetto comma, dunque, a partire dall’a.s. 2016/17 la mobilità opera tra ambiti territoriali (eccetto la deroga prevista per quest’anno per i docenti che si sono spostati in ambito provinciale e per gli assunti secondo le procedure del testo unico) e i soprannumerari sull’organico della scuola andranno a finire anch’essi sugli ambiti.

Nel corrente anno scolastico, gli ambiti territoriali hanno accolto i neo assunti (con le procedure del piano straordinario) e i docenti che hanno ottenuto il trasferimento interprovinciale e sono stati soddisfatti dal secondo ambito in poi.

Per il prossimo anno, al netto delle deroghe previste per il 2016/17 e oltre ai neo immessi in ruolo, tutti coloro i quali chiederanno trasferimento, lo otterranno sull’ambito territoriale, dal qual poi saranno “scelti” dai dirigenti scolastici tramite la “chiamata diretta”, così come avranno la titolarità sull’ambito anche i docenti soprannumerari. Pertanto, andrà in soffitta la mobilità su scuola e il sistema telematico si limiterà ad assegnare i docenti agli ambiti, dai quali poi saranno chiamati dai dirigenti scolastici:

“A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti dell’istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi e della precedenza nell’assegnazione della sede
ai sensi degli articoli 21 e 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il dirigente scolastico puo’ utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purche’ posseggano titoli di studio validi per l’insegnamento della disciplina e percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire e purche’ non siano disponibili nell’ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di
concorso”.

Gli unici che manterranno la titolarità su scuola saranno quei docenti che, nel corrente anno scolastico, sono titolari su scuola e non chiederanno trasferimento per il 2017/18.

Quelle sopra descritte sono le certezze, mentre per i tanti dubbi, che attanagliano i docenti, dobbiamo attendere il prossimo contratto sulla mobilità.

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