Legge Bilancio, misure scuola in Senato: dai 25000 posti in più alla deroga al vincolo triennale per la mobilità
La legge di Bilancio, com’è noto, è stata già approvata dalla Camera dei deputati e adesso dovrà passare al vaglio del Senato.
I provvedimenti che interessano la scuola sono diversi: alcuni sono già stati esaminati e approvati alla Camera, altri dovranno invece essere esaminati al Senato. Alle misure da esaminare se ne potrebbero aggiungere altre da presentare nel corso dei lavori a Palazzo Madama.
Le misure più attese dai docenti sono proprio quelle che dovranno essere esaminate ed eventualmente approvate in Senato. Ricordiamo che l’iter di tali misure era iniziato già alla Camera dei deputati, ma ha poi subito una brusca interruzione, di cui abbiamo cercato di fornire una possibile spiegazione (almeno per una delle misure più “agognate”).
Vediamo quali sono le misure da esaminare e quelle che potrebbero aggiungersi nel corso dei lavori.
Questi i provvedimenti che dovranno passare al vaglio del Senato:
incremento dell’organico dell’autonomia tramite la trasformazione in cattedre di diritto di 25.000 posti attualmente in organico di fatto (20000 posti comuni e 5000 di sostegno);
deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo;
rideterminazione delle graduatorie della scuola dell’infanzia e della primaria attribuendo ai laureati in Scienze della Formazione Primaria un punteggio aggiuntivo massimo di 48 punti;
nuovi requisiti per la partecipazione ai concorsi a cattedra, nello specifico si permette la possibilità di accedere ai concorsi anche ai docenti già di ruolo;
nuova ripartizione dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa.
Ai suddetti provvedimenti da esaminare se ne potrebbero aggiungere altri come quelli, ad esempio, che il M5S sembra voler presentare. Ricordiamo al riguardo l’ordine del giorno approvato alla Camera riguardo a:
stabilizzazione dei precari abilitati della II fascia delle graduatorie di Istituto;
superamento del tetto del 10% di idonei graduati nelle graduatorie del concorso a cattedra 2016.
I provvedimenti da esaminare e quelli che potranno essere presentati, come suddetto, sono molto attesi perché riguardano più direttamente i docenti, in quanto essi potrebbero incrementare il numero dei posti disponibili per le immissioni in ruolo e per i trasferimenti, intervenendo quindi su due problematiche che tanto stanno facendo “patire” il Governo, ossia il precariato e gli errori commessi dall’algoritmo riguardo ai trasferimenti nell’ambito delle operazioni straordinarie di mobilità per l’a.s. 2016/17.
Mobilità e immissioni in ruolo 2017/18: 55mila posti dopo Legge Stabilità, come saranno ripartiti