Immissioni in ruolo: ai diplomati magistrale e ad altri docenti in GaE con riserva non vanno accantonati posti. Vanno assunti

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Le procedure per le immissioni in ruolo per l’a.s. 2017/18 sono state ormai avviate, sebbene manchi ancora l’autorizzazione del Mef alle 52.000 assunzioni previste. 

Gli USR  stanno pubblicando le graduatorie da cui si attingerà per il ruolo (le GM), come stanno facendo anche gli ATP (per le GaE), e stanno fornendo le indicazioni relative alle procedure di convocazione e alla scelta della sede.

Un problema che, come gli anni scorsi, si riproporrà riguarda i docenti inseriti nelle GaE con riserva, in seguito ad ordinanze cautelari e che sono in attesa delle sentenza definitiva.

I docenti interessati sono prevalentemente diplomati magistrali, ma non mancano altre categorie di docenti come ad esempio abilitati PAS o SFP.

In realtà, il problema non dovrebbe sussistere, tuttavia è bene evidenziarlo per evitare situazioni spiacevoli e sfavorevoli ai docenti interessati.

Il Miur si è già espresso in materia con la nota n. 5327 del 24 febbraio 2016, ove ha fatto proprio l’orientamento della giurisprudenza in materia.

La nota è stata pubblicata in seguito a diverse ordinanze del Consiglio di Stato, che ordinavano all’amministrazione di convocare i richiedenti ai fini dell’eventuale stipula di contratti a tempo determinato e indeterminato.

Nella nota si legge che, stante la pronuncia cautelare, l’inserimento in GaE deve avvenire a pieno titolo “dando accesso a tutte le utilità ad essa connaturate e da essa discendenti, ivi incluse la destinazione di proposte di assunzione sia a tempo indeterminato che a titolo temporaneo”.

Pertanto, i docenti inseriti in GaE con riserva devono, ricorrendone le condizioni, essere assunti a tempo indeterminato (ed anche determinato), in attesa del giudizio definitivo, l’esito del quale determinerà la rescissione del contratto o la conferma a pieno titolo dello stesso.

Immissioni in ruolo docenti 2017/18: oggi il Miur comunica i numeri ai sindacati

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