Docenti assunti, conciliati e lasciati senza stipendio. La triste storia di una mobilità irrazionale
Sospesi nel limbo… questa è la storia dei docenti neoassunti che hanno avuto l’accoglimento della domanda di conciliazione e di conseguenza avvicinati un po di più alla zona di residenza.
Ne abbiamo parlato in Mobilità: docenti dimenticati. Conciliazioni fantasma, chi ha accettato è in attesa di sede, solo alcune province per la secondaria
“Assunti, conciliati e lasciati dall’1 settembre senza una sede definitiva, lontani dagli affetti, senza stipendio, con i costi da sostenere di chi vive fuori casa .. Al momento nè MIUR nè USP Roma sanno darci risposte adeguate il tutto a discapito degli stessi docenti e di conseguenza degli alunni.
Mi faccio portavoce di tutti i colleghi che condividono la mia stessa situazione di insegnanti di scuola primaria assunta nella fase C secondo le modalità previste dalla legge 107 del 2015 c.d La buona scuola. Nello specifico di quelli che a seguito delle procedure di conciliazione e assegnazione a scuole polo vivono ancora un oneroso stato di incertezza e precarietà. Non essendo questa la sede, né avendo le competenze per discutere di eventuali disfunzioni del sistema, o più genericamente di una inappropriata e poco lungimirante o adeguata progettazione dello stesso, non ci preme qui accusare taluno per il cattivo uso delle proprie presunte competenze o del proprio potere. Certi che la cosa che davvero conta, più che individuare colpevoli o carnefici, sia qui risolvere una situazione che vede famiglie in difficoltà economica e relazionale, redditi dimezzati, spese duplicate, scuole caotiche e alunni disorientati.
Tenuto conto che il lavoro è costituzionalmente qualificato tanto come diritto quanto come un dovere del cittadino per partecipare al progresso della società; considerato che é un atto di rispetto e solidarietà sociale ottemperare a tale compito e non sottrarsi alle difficoltà che questo può comportare, non dimentichiamo che il tutto è, tanto umanamente, quanto costituzionalmente dovuto in una imprescindibile ottica di bilanciamento e contemperamento con altri diritti e doveri che godono anch’essi di copertura costituzionale – ricordando ai più distratti che vuole farsi riferimento al diritto di partecipare alle formazioni sociali ove si svolge la personalità, prima fra tutte la famiglia, ai diritti e doveri coniugali e a quelli genitoriali che restano vivi ed esigibili a prescindere da tante certificate quanto non accertate situazioni di difficoltà che avvantaggiano taluni.
A tal proposito mi chiedo, e i miei colleghi di disavventure insieme a me, se sia sfuggito alle illuminate menti che hanno avuto a cuore la nostra situazione di precari ed hanno ideato tale quasi del tutto ineccepibile riforma, la inverosimile, disumana, surreale, inqualificabile, certamente regredita situazione che nei fatti si è verificata. Sappiamo che per la ineluttabile legge per cui seguono sempre conseguenze inintenzionali ad azioni umane intenzionali la via dell’inferno é lastricata di buone intenzioni. La buona scuola, vostra buona intenzione, sembra rispettare tale legge dell’ inintenzionalità! Consci di ciò il nostro augurio é quello di poter tornare quanto prima a fare il nostro dovere di insegnanti ricevendo un’assegnazione definitiva e tornando ad essere sani portatori di quei diritti tanto impunemente violati.
Nuccia Cottone”