Concorso a cattedra, Viti: uno sbaglio, prove congegnate per bocciare. Salvare abilitati con il piano B
Alessandro Viti, uno dei responsabili del Coordinamento Nazionale TFA, ha passato la prova scritta del concorso a cattedra, ma pensa che le bocciature siano state troppe e non sempre inevitabili.
Alessandro Viti, uno dei responsabili del Coordinamento Nazionale TFA, ha passato la prova scritta del concorso a cattedra, ma pensa che le bocciature siano state troppe e non sempre inevitabili.
Come procede il "tuo concorso"?
Io lo scritto l'ho passato, giorno 9 settembre avrò l'orale. Ho concorso per lettere in Toscana, dove c’è stata una delle peggiori stragi. Ma non mi interessa tanto parlare di me.
Ritieni giustificato quanto accaduto in questi giorni nella stampa nazionale relativamente al concorso a cattedra?
No. Verrebbe da pensare a qualcosa di orchestrato, perché tutti i tg hanno rilanciato l’articolo di Stella insinuando i peggiori stereotipi offensivi sugli insegnanti. Però nelle scorse settimane altri articoli, anche sullo stesso Corriere a firma Galli Della Loggia e Di Vico, avevano parlato dei problemi del concorso puntando sulle prove e sulla preparazione delle commissioni, ma non avevano suscitato lo stesso interesse. L'articolo di Stella invece è stato centrato sulla presunta impreparazione dei docenti , è sensazionalistico e credo ci siano anche delle imprecisioni.
Quali?
Ad esempio, tra gli strafalcioni cita di un docente che non conosceva la capitale della Svezia. Parla di una domanda a risposta multipla, ma non c'erano domande a risposta multipla all'esame se non nella parte relativa alla lettura e comprensione in inglese. Allora l'insegnante in questione non conoscerebbe bene le lingue, non la geografia. Nel dossier di Tuttoscuola che fa da fonte all’articolo questa cosa non si trova. E se non fosse vera? Si può conoscere la fonte? In generale, credo che Stella non sappia bene cosa sia stato il concorso.
Cosa è stato?
Uno sbaglio: bando e griglie pubblicate in ritardo, commissioni raffazzonate e modificate in corso d'opera. Hanno voluto fare tutto in fretta e poi scopriamo che la maggior parte delle procedure concorsuali non finiranno comunque in tempo per le assunzioni del 15 settembre. Forse qualche commissione ha bocciato di più per farsi le vacanze.
Molte associazioni hanno puntato il dito contro le prove.
Sì, perché ci hanno concesso 18 minuti a risposta, stesso tempo del 2012 ma al tempo le domande erano 4 e non più vaste di quelle di oggi. I giornalisti possono dire quello che vogliono, ma tutti i docenti universitari che si sono espressi hanno detto che la prova era male calibrata. Le domande in sé non erano difficili, ma ci voleva più tempo, le commissioni dovrebbero aver tenuto conto di questo.
Cosa mi dici della preparazione dei candidati? Si è sparato a zero sui percorsi abilitanti.
Noi siamo per il merito, la politica del todos Caballeros non è mai stata la nostra. Selezionare si deve, anche in maniera severa se necessario, ma i criteri devono essere scientificamente inattaccabili. Questo concorso non lo è. Qualcuno avrà fatto di certo delle prove da meritare la bocciatura, ma ci sono problematiche strutturali che non hanno permesso di distinguere tra chi era davvero impreparato e chi incolpevole vittima delle circostanze. Tra i criteri c'era pure la valutazione dell'originalità della prova, a discrezione delle commissioni. Tutto troppo soggettivo nei giudizi. E le commissioni non sono state selezionate ma raccattate alla meglio.
Che iniziative state portando avanti?
Per dimostrare che i bocciati non sono tutti somari come si vuol far credere, stiamo raccogliendo le prove dei candidati bocciati che hanno fatto l'accesso agli atti e le renderemo pubbliche sul nostro sito e sulla pagina facebook Coordinamento Nazionale TFA. Ne abbiamo già qualche decina. Non sono quel disastro raccontato, sono buoni lavori, svolti in 18 minuti.
Se volessimo dare una spiegazione complottista, si potrebbe dire che c'è stato un ordine ben preciso di bocciare più che negli altri concorsi
Se volessimo, sì. Ovviamente la tesi che circola è che il Ministero abbia dato ordine ai commissari di bocciare. Certo andrebbe dimostrato, perché non ci sono denunce pubbliche da parte dei commissari. Personalmente non mi convince. Casomai direi che le prove erano congegnate per bocciare in partenza, ma anche qui con maggior buon senso delle commissioni si poteva evitare. E in certi casi si è evitato infatti. Un dato è certo: i bocciati ci sono, e i posti resteranno scoperti, mentre nel concorso 1999, per dire, c'erano liste infinite di idonei.
Al Sud, però, nel 2012 i promossi sono stati più che al Nord, adesso hanno invertito i numeri
Se in passato si è fatto entrare con troppa facilità non si può pretendere che si perseveri nell’errore, ma noi abilitati post-GAE stiamo pagando troppo. Colpisce la differenza di trattamento tra chi è entrato prima e dopo questo concorso. Per mobilità e fase C si è parlato, in maniera errata a mio parere, di "deportazione". Restando nella provocazione allora noi potremmo parlare di "apartheid generazionale".
Avete sentito la politica su questa situazione?
Esponenti della maggioranza, a voce, hanno mostrato una presa di distanza, dicendo che non tutto è andato come volevano e che avere molti posti vuoti è un problema politico grosso. Adesso però vogliamo che alle parole seguano i fatti: dire qualcosa contro la campagna mediatica in atto, intanto. Soprattutto, dovrebbero trovare il piano B se è vero che i posti ci sono.
Qual è secondo voi il piano B?
Aprire le graduatorie ad esaurimento per gli abilitati pre-107. Parallelamente continuare con i concorsi aperti anche agli altri.
Aprire le GaE dopo tale campagna mediatica? Secondo te concederanno ai bocciati del concorso di entrare in graduatoria e aggirare la selezione del concorso?
Lo so, hanno delegittimato i concorrenti. Noi dobbiamo delegittimare questo concorso. Non è sbagliata la nostra preparazione, basti pensare al percorso TFA la cui selezione ha un valore superiore rispetto al concorso, a partire dalla prova preselettiva oggettiva. Dobbiamo quindi chiederci chi è più credibile, se Giannino e Stella o i docenti universitari e tutor scolastici che formano e selezionano nei corsi di abilitazione. E comunque non possiamo accettare di finire esodati, su questo punto non molleremo mai.
Che ne sarà di questi abilitati che restano fuori?
Entreranno in classe a coprire posti in supplenza.
Certo, ma fino ad un certo punto. Ti ricordo il tetto di 36 mesi.
La nostra associazione, autotassandosi, ha lanciato una petizione europea sulla questione: la commissione l’ha accolta e ha avviato un’indagine. Ci sono forti dubbi di legittimità su questo limite. Abbiamo fiducia che venga eliminato prima che cominci a far danni, ovvero tra tre anni a partire da questo settembre.