Il Comune di Milano taglia i fondi alle paritarie
GB – Il Comune di Milano ha deciso il taglio di 1,2 milioni dei contributi promessi alle scuole materne private — circa 8mila i bambini iscritti a Milano, dopo la riunione della Commissione Bilancio.
La Curia ha prontamente risposto.
GB – Il Comune di Milano ha deciso il taglio di 1,2 milioni dei contributi promessi alle scuole materne private — circa 8mila i bambini iscritti a Milano, dopo la riunione della Commissione Bilancio.
La Curia ha prontamente risposto.
“Dopo promettenti e proficui incontri con l’assessore all’Istruzione, Francesco Cappelli, ci sorprende quel che abbiamo appreso dai giornali — protesta don Michele Di Tolve, responsabile della pastorale scolastica per la Diocesi ambrosiana — Quanto prospettato metterebbe in seria difficoltà molte famiglie degli alunni e tanti lavoratori delle scuole paritarie, che fanno parte del sistema integrato dell’educazione”.
La Curia chiede un incontro per «portare a termine il lavoro positivamente intrapreso», anche se è chiaro che, pur essendo il bilancio ancora da approvare in consiglio comunale, le scelte sui tagli da operare sono cosa fatta e che non ci sono margini per grandi modifiche.
“È una notizia molto grave — dice Michele Ricupati, presidente dell’Agesc, l’Associazione genitori scuole cattoliche di Milano — Le scuole paritarie continuano a essere discriminate anche se svolgono un servizio alla città. Ci mobiliteremo: per far tornare i conti comunali non si può tagliare sugli asili. Così, le scuole cattoliche potranno accogliere solo chi può pagare la retta, mentre scuola pubblica può prendere ricchi e poveri”.
Soddisfatti i genitori di Chiedo Asilo, associazione laica: “Siamo totalmente d’accordo su questa scelta: dovendo tagliare le spese, è giusto partire dalle private. Niente da dire sulle scuole degli enti religiosi, ma dovendo scegliere a chi togliere contributi, è ovvio che non si poteva penalizzare la scuola pubblica, già così deprivata. Abbiamo sempre chiesto maggiore trasparenza e fine dei finanziamenti a pioggia. Speriamo solo che adesso le paritarie non si rifacciano sulle famiglie, aumentando le rette”.
Sulla stessa linea il commento della Cgil: «Le scuole private hanno già le loro fonti di guadagno attraverso le rette — dice Patrizia Frisoli (Funzione pubblica) — Piuttosto che chiudere i servizi pubblici, il Comune fa benissimo a tagliare i contributi ai privati, che ricevono comunque sempre troppi fondi, nonostante i tagli”.