CNPI. Il Consiglio di Stato dà ragione alla FLC
FLC CGIL – Il Consiglio di Stato ha confermato, in sede di appello, la sentenza del Tar Lazio con la quale i giudici – a seguito del ricorso presentato dalla FLC CGIL – avevano stabilito l’illegittimità del comportamento del MIUR che non ha provveduto a colmare il vuoto di rappresentanza determinato dalla mancata proroga del CNPI decretandone di fatto la soppressione a partire dal 2013.
FLC CGIL – Il Consiglio di Stato ha confermato, in sede di appello, la sentenza del Tar Lazio con la quale i giudici – a seguito del ricorso presentato dalla FLC CGIL – avevano stabilito l’illegittimità del comportamento del MIUR che non ha provveduto a colmare il vuoto di rappresentanza determinato dalla mancata proroga del CNPI decretandone di fatto la soppressione a partire dal 2013.
Il Tar aveva anche stabilito che se il MIUR non avesse adempiuto entro 60 giorni sarebbe toccato ad un commissario ad acta (già individuato nel prefetto di Roma) provvedere ad avviare le procedure per insediare il nuovo organismo (il Consiglio superiore della pubblica istruzione) così come previsto dal decreto legislativo 233 del 1999.
Per la FLC la proroga del CNPI, in attesa del complessivo riordino degli organi collegiali, era doverosa oltre che necessaria per non privare la scuola pubblica di un organismo che ha un rilevante ruolo di rappresentanza professionale del personale scolastico oltre che un importante compito di valutazione degli atti amministrativi del MIUR. A questo riguardo si evidenzia come alcuni recenti atti del Ministero (come il decreto di sperimentazione della riduzione di un anno della durata della scuola superiore) siano stati deliberati senza il previsto e necessario parere del CNPI e quindi illegittimi oltre che discutibili nel merito.
Il MIUR, invece, ha ritenuto di proporre appello contro la sentenza del Tar sostenendo che la costituzione del nuovo organismo (così come previsto dal dlgs 233/99) era in contrasto con la nuova ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni così come stabilito dalla riforma costituzionale del titolo V.
I giudici del Consiglio di Stato però non hanno condiviso quest’impostazione sostenendo che l’Amministrazione “non può rifiutarsi di applicare una norma legislativa sostenendone l’incostituzionalità, essendo il relativo scrutinio demandato in via esclusiva alla Corte Costituzionale”
Ora di fronte a questa nuova e pesante sentenza l’auspicio è che il nuovo Ministro sappia rimediare agli errori dei suoi predecessori e finalmente assuma una soluzione politica adeguata a risolvere il problema.
La FLC CGIL insieme alle altre organizzazioni sindacali avevano già a suo tempo indicato alcune soluzioni (come risulta dalla lettera inviata al precedente ministro) e che, anche alla luce dell’ultima sentenza, risultano quanto mai attuali:
ripristinare subito la funzionalità dell’attuale CNPI in attesa dell’elezione di un nuovo organismo nazionale;
avviare un grande confronto con le scuole, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e tutti i soggetti interessati per arrivare quanto prima al riordino complessivo degli organi collegiali scolastici inadeguati alla nuova configurazione dell’autonomia scolastica.