Chimienti “a GaE esaurite si scorra da GI ed eliminare divieto supplenze 36 mesi. Rinnovo contratto quattro spiccioli”
È iniziato a Montecitorio da poche ore l’iter che porterà all’approvazione della Legge di Bilancio in prima lettura (con fiducia) entro domenica 27 novembre.
“È stato molto difficile emendare il testo della legge, che quest’anno contiene poco o nulla che afferisca al mondo della scuola, e il rischio di inammissibilità per materia è molto alto”, ha esordito la deputata del Movimento Cinquestelle Silvia Chimienti nel presentarci le sue proposte di modifica.
Onorevole Chimienti, quali parti della legge riguardano da vicino i docenti?
“L’unico articolo è quello relativo all’organico dell’autonomia e al superamento della distinzione tra organico di fatto e di diritto. Una misura che non può che vederci favorevoli, anche se arriva con colpevole ritardo, durante un anno scolastico definito da alcuni dirigenti scolastici come il peggiore da 40 anni a questa parte. Le supplenze sono decine di migliaia, soprattutto sul sostegno, le nomine proseguono ancora oggi e, a novembre inoltrato, il caos regna ancora sovrano. La legge di Bilancio stanzia 140 milioni per questa finalità ma non si specifica quante saranno le nuove assunzioni. Peraltro non abbiamo notizia di cosa abbia in mente il Governo riguardo alla fase transitoria che dovrà necessariamente tutelare, a nostro parere, tutti i docenti in GAE non ancora assunti e tutti gli abilitati della seconda fascia delle graduatorie d’istituto, fino all’ultimo. Abbiamo proposto una risoluzione che da febbraio scorso giace in commissione Cultura e che chiede, laddove le GAE siano esaurite, lo scorrimento delle graduatorie di seconda fascia ai fini dell’immissione in ruolo, parallelamente a nuovi concorsi e all’abolizione del limite dei 36 mesi. Le supplenze su posto vacante devono essere trasformate immediatamente in cattedre e i docenti devono essere assunti anche attraverso, se necessario, un anno di prova dal valore concorsuale: questo è quanto abbiamo proposto fin dalla prima bozza della proposta di legge a mia prima firma sul reclutamento.
Ci auguriamo che la nostra risoluzione venga presto approvata: il Governo non può proseguire a ignorare i docenti abilitati che continuano, anche quest’anno, a mandare avanti le scuole”.
Ci vuole parlare degli emendamenti presentati da lei?
“Ho presentato diversi emendamenti ragionando in termini di urgenza e di maggiore probabilità di approvazione. Uno di questi riguarda l’eliminazione dell’assurdo limite dei 36 mesi per la stipula di contratti a termine istituito con la legge 107.
L’ho formulato in diversi modi: in un caso chiedo semplicemente che il conteggio dei 36 mesi venga posticipato al momento in cui si effettueranno le prime immissioni in ruolo con il nuovo sistema di reclutamento, quello del corso-concorso di cui ancora non si ha notizia.
Abbiamo inoltre ritenuto fondamentale inserire alcuni emendamenti per la tutela dei vincitori e degli idonei del concorso 2016: questi docenti devono essere una priorità nell’agenda del Governo poiché sono stati beffati già abbastanza a lungo. Chiedo quindi l’eliminazione del vincolo incostituzionale del 10% di idonei stabilito, anch’esso, con la legge 107. Le bocciature record di questo concorso e i numerosissimi posti messi a bando che resteranno vuoti mi sembrano due buone motivazioni per avere un ripensamento sulla percentuale di idonei da immettere in ruolo nei prossimi mesi”.
Giustissimo pensare ai vincitori e agli idonei del concorso2016, ma anche i docenti in Gae per Infanzia e Primaria nutrono qualche legittima aspettativa…
“Infatti rappresentano un’altra grande priorità, visto che sono gli unici a non essere stati destinatari di un piano straordinario di immissioni in ruolo: ho presentato diversi emendamenti per chiedere un piano assunzionale che garantisca anche al personale dell’infanzia di essere immesso in ruolo sul potenziamento, così come avvenuto per tutti i colleghi degli altri gradi di scuola. Un potenziamento serio, però, effettuato tramite la revisione del numero massimo degli alunni per classe, ovvero qualcosa che sia davvero utile alla scuola e ai bambini. Non di certo il potenziamento scriteriato messo a punto dal Governo Renzi che non interviene sull’unico punto fondamentale della riduzione del numero degli alunni per classe. Il Governo certifica l’inutilità e l’insufficienza del provvedimento nel momento in cui specifica (al comma 2 dell’articolo 53 della legge di Bilancio) che il numero degli alunni per classe non viene modificato rispetto agli scandalosi parametri attuali.
Altri emendamenti, che però rischiano di risultare inammissibili, riguardano l’obbligo della formazione e il bonus da 500 euro anche per i docenti precari. Nonostante pensi che questa misura a tutto serva tranne che alla formazione dei docenti, non vedo per quale motivo debbano essere esclusi dall’aggiornamento le decine di migliaia di docenti precari che ogni giorno prestano servizio nelle classi con le stesse identiche mansioni dei loro colleghi di ruolo”.
Che cosa ci dice dello sblocco dei contratti?
“Questo è un capitolo a parte. Renzi ha stanziato quattro spiccioli, si parla di 300 milioni di euro, ma dalla legge di Bilancio non si evince quante siano le risorse destinate a questa finalità. Dunque abbiamo creduto opportuno fare diversi emendamenti in tal senso: uno stanzia un miliardo a regime per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, un altro aggiunge 800 milioni a quelli previsti dal Governo e un altro ancora tenta di vincolare almeno 800 milioni delle risorse a disposizione per questa specifica finalità. Dopo quasi dieci anni di blocco del contratto e con i salari più bassi d’Europa, non possiamo accettare che il rinnovo sia farsesco, solo sulla carta, con un aumento annuale in busta paga che si aggirerebbe, secondo alcuni calcoli, tra i 10 e i 15 euro. La card dei docenti è solo uno specchietto per le allodole: si vuole distogliere la categoria dalla sacrosanta rivendicazione di un salario almeno adeguato al costo della vita”.
È riuscita a inserire qualcosa che introduca garanzie sull’accordo tra Miur e McDonald’s?
“Sì, nell’articolo che riguarda gli sgravi fiscali per le aziende che assumono studenti che hanno effettuato periodi di scuola-lavoro presso di loro, ho esplicitato attraverso un emendamento che deve sussistere un reale valore formativo in queste attività di alternanza e che le mansioni attribuite devono essere in linea con la formazione: se il Governo intende regalare soldi al Mc Donald’s o ad altre multinazionali per mettere i nostri giovani diplomati a friggere patatine a costo zero, non possiamo che gridare a gran voce tutta la nostra contrarietà”.