Bonus merito: tutti vogliono conoscere l’elenco dei docenti premiati. Se l’operazione è stata corretta, nessuno deve temere
I Dirigenti Scolastici hanno ormai individuato la rosa dei docenti cui assegnare il bonus per l’a.s. 2015/16 per la valorizzazione del merito istituito ai sensi dell’art.1, comma 126 della Legge 107.
Molti docenti ci scrivono chiedendoci se la pubblicazione dei nominativi dei colleghi che hanno ricevuto il premio possa o debba essere pubblicato, con relative motivazioni della scelta.
Ne abbiamo parlato in Bonus merito docenti: corretto pubblicare i nominativi dei docenti destinatari
mettendo in evidenza la FAQ del Miur
“Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi all’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti”.
Così infatti molti Dirigenti Scolastici hanno comunicato a tutto il collegio quanti premi sono stati distribuiti, e a quanti docenti, con relative motivazioni.
Pertanto, non sbagliano i Dirigenti che pubblicano solo i dati aggregati, in quanto questo prevede la normativa e non c’è una norma specifica per la scuola. Un plauso va sicuramente a quei Dirigenti che stanno scegliendo di comunicare anche i nominativi.
Riportiamo il commento dello Snals Cuneo
“Ricordiamo che il comma 127 della Legge 107 sottolinea che il dirigente scolastico assegna il bonus sulla base di motivata valutazione e quindi sarà opportuno, oltre alla pubblicazione dei criteri, dare contezza delle sue scelte all’intera comunità educante. L’autonomia è partecipazione e condivisione, la Nota 1804 tra l’altro così afferma “è opportuno che venga attivato un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso” quindi anche un rendere conto alla stessa nel rispetto della trasparenza.
Se le cose sono state fatte nel modo giusto sia il donante che il donatario non hanno nulla da temere.
La Nota 1804 aggiunge che “inizia un ulteriore percorso innovativo per la valorizzazione della professionalità dei Docenti nelle Istituzioni Scolastiche”, il tutto lasciando intendere che non si può coinvolgere a metà tutto il corpo docenti e poi lasciare che l’operato resti nella segretezza.
Le scuole crescono e migliorano quando i componenti si confrontano riconoscendo sia collegialmente che individualmente i punti di forza e le criticità”