Asili aperti d’estate, previsti incentivi economici per insegnanti ed educatori. A Modena è realtà

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“Scusate la domanda”, si legge in un forum femminile: “l’asilo nido e la materna fino a quando sono aperti? Io dovro’ lavorare per tutta l’estate e vorrei sapere che periodi fanno agli asili!”

 

Torna in auge la querelle attorno all’apertura estiva delle scuole dell’infanzia e dei nidi. Dopo le polemiche dei mesi e anche degli anni passati, suscitate dalla decisione di alcune amministrazioni comunali di prolungare il calendario scolastico ben oltre la fine di giugno, per andare incontro alle esigenze delle famiglie alle prese con il lavoro, la notizia della firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Modena e i sindacati per il prolungamento estivo del servizio di nidi e scuole di infanzia comunali è il classico sasso nello stagno

Mentre l’apertura estiva è una realtà in alcune città del nord come Merano. A Bologna lo scorso anno la Cgil aveva chiesto di non aderire all’iniziativa comunale tanto che solo tre delle 250 maestre avevano dato la propria disponibilità. Per altri versi, l’Usb aveva invitato gli educatori a scioperare contro l’apertura degli analoghi servizi il sabato e la domenica per ribadire che “nidi e materne non sono supermercati ma luoghi educativi e formativi per i bambini”. Tornando alla rete, non è difficile rinvenire appelli e lamentele di famiglie, per voce soprattutto delle mamme lavoratrici, che non sanno a quale santo votarsi nel periodo estivo. C’è il Grest, ci sono i centri estivi, ci sono iniziative private. Ci sono, se ci sono e non sempre coprono i bisogni dei bambini di quell’età.

E quando ci sono costano anche tanto. “Sono mamma da poco più di tre mesi – scrive Gina Ziccardi sulla pagina Facebook del seguitissimo sito Emiliaromagnamamma.it – e vi assicuro, insegnanti di nido, che mi terrei molto volentieri il mio bimbo se il lavoro me lo permettesse. Negli ipermercati, che sono una realtà molto comune e dignitosa, non è permesso stare a casa nei fine settimana (gli stessi che voi utilizzate spesso per fare la spesa o andare in gita). Le feste comandate su 365 giorni all’anno si riducono a sei giorni ovviamente tutti separati. Il nido non è gratuito, quasi tutto il mio stipendio lo investo, aggiungo volentieri, lì, ma non posso dire di avere un servizio a misura di mamma. Non ci sono nonni a cui affidarli quando voi siete chiusi. Non è un abuso contro di voi, ma un sottoporre in esame questa realtà che darebbe fiato e autonomia alle mamme e i papà che hanno scelto con amore di essere genitori”. I bisogni sono cambiati e non è bene far finta di nulla.

A questo proposito, la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, presente proprio a Modena il 4 aprile 2016 a una conferenza sul servizio 0-6 anni che avevamo seguito per questo giornale, rispondendo a un assessore emiliano che aveva evidenziato la tematica dei nuovi bisogni, aveva confermato che “quanto alla flessibilità vanno bene tutte le forme di sperimentazione ricordando sempre che il centro dev’essere sempre l’interesse del bambino che ha diritto al riposo adeguato, al gioco e allo svago”, sottolineando implicitamente la necessità di non pensare agli asili come dei parcheggi, e rimandando alle imprese, l’onere di farsi carico “delle famiglie che hanno figli piccoli”. Dalla teoria alla pratica il passo è stato breve, come è d’uso in Emilia Romagna.

L’assessore comunale di Modena, Gian Pietro Cavazza, anche lui presente all’incontro di aprile, informa oggi che “nelle prime due settimane di luglio 2017, fino a venerdì 14, a Modena nei nidi e nelle scuole d’infanzia comunali sarà attivato un servizio di prolungamento estivo rivolto ai bambini che già frequentano le strutture, garantendo la disponibilità fino al 50 per cento degli utenti. Il bando per le iscrizioni dei bambini è stato appena pubblicato mese e il costo per le famiglie corrisponderà alla metà della retta mensile applicata attualmente”.

E’ prevista la presenza di personale docente e non docente che durante l’anno è stato impegnato nello stesso servizio, permettendo così continuità con la precedente esperienza. E’ uno degli aspetti principali, prosegue Cavazza, “considerato qualitativamente significativo e introdotto grazie anche alla disponibilità e professionalità del personale scolastico, del protocollo d’intesa siglato dal Comune di Modena con i sindacati di categoria –si tratta di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Csa – e le Rappresentanze sindacali unitarie dell’ente, che prevede anche la definizione di un incentivo economico per i lavoratori impegnati in quel periodo, oltre al consolidamento della strutturazione e della qualità dei servizi all’infanzia comunale, anche avvalendosi di quanto previsto dal decreto legislativo 113 del 2016, che consente la copertura del turn over.

L’iniziativa vuole rispondere alle esigenze di una offerta diversificata dei servizi scolastici espresse dalle famiglie, ha carattere sperimentale per due anni ed è prevista una specifica verifica dopo il primo anno per valutare la qualità del servizio e la sua rispondenza ai bisogni delle famiglie. Il personale docente, insegnanti ed educatori, sarà presente, privilegiando quello disponibile su base volontaria, con un contingente minimo di due docenti per struttura, mentre il personale non docente sarà impegnato per una settimana, la prima o la seconda in modo alternato nei due anni di sperimentazione, salvo diverso accordo nei collettivi. Le attività che saranno programmate terranno conto della stagione estiva e dell’opportunità di fare interagire bambini provenienti da sezioni diverse della stessa scuola. La progettazione verrà definita nei prossimi mesi insieme a insegnanti ed educatori. L’iniziativa potrebbe rappresentare un precedente a livello nazionale.

“L’accordo con i sindacati sul prolungamento estivo di nidi e scuole d’infanzia comunali – rappresenta un risultato importante del percorso avviato per rispondere positivamente alle richieste espresse dalle famiglie di maggiore flessibilità nei servizi scolastici e per avere rette nei nidi più basse spiega l’amministratore modenese – ringraziando sindacati e insegnanti per il lavoro sviluppato insieme e annunciando interventi diretti a offrire il prolungamento estivo anche nelle scuole private convenzionate”. E’ un segno dei tempi anche la disponibilità dimostrata dai sindacati.

E allora viene in mente ancora una volta la mamma di prima che sul citato sito Emiliaromagnamamma.it racconta: “ Quando mi ritrovo davanti clienti che di corsa fanno la spesa perchè appena usciti dal lavoro, li guardo e comprendo e sono contenta di poter dare loro il miglior servizio che posso offrire, anche quando, dopo essere andati via corro per recuperare… Mi sembra tanto una guerra tra poveri e non c’è ancora la maturità per capire che non è contestando che si risolvono i problemi ma capendo che è unendosi e collaborando al meglio delle proprie possibilità che si smonta il potere ai vertici che ci vogliono sempre in disaccordo tra di noi”.

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